giovedì 6 agosto 2015
L’Italia non cresce. Piuttosto sta arretrando via via sempre di più con Renzi, mai eletto al governo illegittimo. Ciò è tanto più grave in quanto ci sarebbero le condizioni per una crescita dato il prezzo dimezzato del petrolio ed il ribasso del cambio dell’euro col dollaro, sceso del 25 per cento. Al contrario, il governo di sinistra Renzi ha generato decrescita del Prodotto interno lordo. Le non-riforme di Renzi, insieme a quelle sbagliate, hanno generato e stanno tuttora generando una pesantissima recessione. La politica economica renziana ha dato alla crescita un contributo negativo dell’uno per cento. Negativo, non positivo. La disoccupazione è aumentata in un solo anno dell’1,7 per cento, gli investimenti non sono mai ripresi. In pratica, le “riforme” del burattino Renzi hanno rallentato il Paese, sprecando oltretutto quella fase favorevole legata alla liquidità della Banca centrale europea ed al calo del greggio.
Mentre il premier fasullo, come un disco rotto, detta alle agenzie di stampa l’ennesima presa in giro su ciò che farà, dirà, riformerà. Il suo fallimento è totale ed è necessario sia chiamato a risponderne essendo la responsabilità sua. Tutti i parametri economici segnalano che l’Italia sta ulteriormente retrocedendo. Renzi ne risponda, insieme a Napolitano che ce l’ha rifilato e imponendocelo come Monti e Letta.
di Cesare Alfieri