mercoledì 29 luglio 2015
Un mondo vuoto, generalizzazioni precarie, un mercato di parole prive di significato lontane dalle sofferenze delle persone, ma ricco per le tasche d’incauti consulenti tecnici senza scienza e coscienza, nominati dal magistrato per farsi assistere su materie che non conosce: psicologhe forensi, curatori speciali dei minori.
Giudizi affrettati, condanne perentorie che offendono la scienza dell’anima ed alimentano l’effimero prestigio di questi mercanti dell’odio dovuto all’arroganza di un analfabetismo congenito, che conquistano ascendenze nella dichiarazione dei redditi. Positivi risultati patrimoniali per una vita da benestanti a spese delle vittime sacrificali. Si fregiano di medagliette di latta per la tranquillità di magistrati, che possono bellamente irrogare condanne e sanzioni, garantiti dagli esperti che loro hanno nominato ben conoscendo il disvalore delle perizie.
Una cittadella di psicologhe “prét à porter”, con pochi saperi e tanta voglia di emergere per le ragioni del portafogli, incuranti delle sorti delle vittime (in gran parte donne e bambini) sottoposte ad un doppio processo: quello delle psicologhe e quello del giudice, un’ingiustizia al quadrato. Sono sempre le stesse, un’etnia autoctona nata nei Tribunali per la deresponsabilizzazione dei magistrati specializzati nei diritti a tutela dei minori, per il bene dei bambini, che se non fossero stati istituiti dalle leggi dello Stato le cose andrebbero meglio, perché alla fine, pur nei conflitti, tra le persone “normali” prevale il buon senso.
Tutti difendono lo status quo, soprattutto questi sedicenti psicologi forensi (cosa mai vorrà dire la qualificazione “forensi” un giorno ce lo spiegheranno), che hanno trovato una miniera d’oro discettando sul nulla: spazi di ascolto, percorso di sostegno alla genitorialità, sostenere e rafforzare le competenze genitoriali intrecciando dialoghi di reciprocità e alleanza, costruire una rete di relazioni e di sostegno, orientamento e sostegno per conoscersi meglio (si conoscono da 20 anni) e per acquisire una nuova modalità di stare nella relazione con i propri figli, con spontaneità, consapevolezza, favorendo processi di cambiamento attivatori di strategie per la soluzione di problemi quotidiani.
Ed ancora: sindrome di Munchausen, Pas (sindrome di alienazione parentale) ed altre idiozie ben infiocchettate per la gioia di parcelle da capogiro. L’operazione è intelligente, come nel migliore wrestling, fingono di combattersi, creano contrapposizioni false, propongono metodologie e teorie di scuole di diverso orientamento, ma in effetti sono tutti d’accordo. Si scambiano i ruoli, come nelle migliori commedie di Pirandello: una volta una assume il ruolo di Ctu (consulente tecnico d’ufficio) nominato dal giudice amico ed altre due vengono nominate dalle parti in causa Ctp (consulente tecnico di parte).
Poi in un’altra causa quella che faceva il Ctu fa il Ctp ed una di quelle che faceva il Ctp fa il Ctu. Perizie, test, interviste e colloqui tutta carta che finisce nei fascicoli aperti dal magistrato che nessuno legge. Una breve sintesi verbale al giudice di turno e tutto continua nella morte della burocrazia dei diritti negati, delle ragioni di coloro che subiscono queste legali torture nel silenzio colpevole di tutti gli attori della commedia giudiziale. Il bello è che al margine di queste vere e proprie truffe (altro che il mondo di mezzo di Carminati e compagni, che non hanno ucciso alcuno) è nata un’altra etnia fatta in casa: i curatori speciali dei minori.
Secondo la legge sembra che il curatore speciale del minore possa essere chiunque. Di norma sono altre psicologhe forensi o avvocati prestati alla psicologia e qui l’insipienza raggiunge vette insperate. Dopo aver letto con cura quelle riviste che circolano nei coiffeur nella parte dedicata alle lettere alla psicologa, i curatori speciali, forti di un’arroganza che deriva dagli studi del diritto, da una professione millenaria, si pongono in posizione dominante sui protagonisti di quella causa per la quale sono stati nominati e le valutazione a pioggia lasciano senza parole.
L’orrore nasce per gli effetti devastanti sui minori, che dovrebbero proteggere e di cui diversamente moltiplicano le sofferenze. Tutti sanno, nessuno parla, poi sentiamo i tamburi della propaganda del bene comune che gridano allo scandalo dell’omertà. Il Presidente della Repubblica parlando dei due marò, ingiustamente trattenuti dalla giustizia del Paese amico, l’India, ha dichiarato che nessuno sarà lasciato solo e che i due fucilieri sono stati privati della libertà. Molte donne, madri di bambini, sono state private della libertà da parte delle giustizia italiana per aver difeso i propri figli contro ex mariti ed ex compagni, violenti e persecutori, come dalla vergognosa inettitudine di inqualificabili, finti, consulenti tecnici.
di Carlo Priolo