giovedì 25 giugno 2015
Egregio sindaco di Roma,
le invio la presente lettera aperta per esprimere il mio sdegno, credo condiviso da moltissimi altri cittadini italiani e di Roma. Mi riferisco alle parole da lei proferite in occasione del suo intervento alla Festa dell’Unità e riferite a coloro che professano idee e posizioni politiche di destra. Non trascrivo le sue parole che lei sicuramente ricorderà, perché per etica personale mi risulta difficile anche il solo riportare espressioni sicuramente non eleganti e, soprattutto, perché sono abituato a confrontarmi con coloro che non la pensano come me attraverso un approccio intelligente che rifugge le offese, affidandosi all’intelligenza delle idee e proponendole con eleganza e rispetto.
Ebbene, signor sindaco, io sono un uomo che crede nei valori della destra come espressione di attaccamento allo Stato, alla famiglia tradizionale ed alla Patria terra che conserva le spoglie dei nostri padri. Sicuramente non provengo né conosco le cloache a cui lei ha fatto riferimento e che non si adattano alla mia persona, non essendo un ratto come credo che non lo siano coloro che esprimono convinzioni politiche opposte alle mia.
Ciò premesso, la invito a non offendere più in futuro chi non la pensa come lei, auspicando che lei si scusi pubblicamente con tutti coloro che come me si onorano di militare sotto altre bandiere politiche, tenendo in massimo conto il rispetto assoluto della democrazia, che non è libertà di offendere ma libertà di espressione nel più assoluto rispetto reciproco. Se lei è convinto che la sua carica istituzionale le permetta di dire ciò che vuole, sbaglia. Lo dico senza presunzione, ma con estrema serenità mi permetto di aggiungere che dimostrare di essere qualcuno offendendo gli altri è un inequivocabile segno di debolezza!
Auspicherei che simili approcci da parte sua non si ripetano in futuro, almeno nei confronti di chi scrive e la informo che questa mia posizione sarà - come lettera aperta - resa nota sul social network di Facebook per offrirle lo spunto e la possibilità di chiarire la sua posizione.
di Fernando Termentini