Il centrodestra e la Waterloo di Renzi

venerdì 19 giugno 2015


È proprio da ora in poi che Matteo Salvini e Giorgia Meloni, insieme a quel che resta della parte migliore di Forza Italia, devono sferrare il contrattacco definitivo ad un Governo che, come era ovvio, manifesta tutta la sua mediocrità e incapacità. Da quando l’Esecutivo Renzi ha iniziato il suo mandato, è stata una sequela di sciocchezze che, passo dopo passo, hanno portato a quel che si vede nella quotidianità di tutti. Basterebbe guardare per questo all’unico indicatore che conta davvero, quello del debito pubblico, che aumenta a colpi di miliardi di euro a volta. Altro che risanamento delle finanze!

Del resto, se le bugie hanno le gambe corte, figuriamoci i bluff. Ma la gente finalmente lo ha capito e comincia a dimostrarlo sempre di più. Ecco il perché del voto regionale e comunale, ecco il perché di un astensionismo che cresce, ecco il perché di un risentimento fiscale che sta sfiorando la rivolta, ecco infine il perché dell’esasperazione contro un’ipocrita politica dell’accoglienza. Nonostante la grancassa mediatica che in questi mesi ha tentato in tutti i modi di imbrogliare le carte a favore del Premier, nonostante le pacche di compiacimento di Obama e della Merkel ottenute con la più debole obbedienza, nonostante l’appoggio strumentale della Chiesa e di Confindustria e, soprattutto, nonostante l’enormità dell’intervento di Mario Draghi, il Paese e la gente sono stufi di un andazzo che non muta ma peggiora.

Solamente nelle ultime settimane abbiamo assistito a sceneggiate degne delle migliori performance da avanspettacolo, sulla sentenza della Consulta per la Legge Fornero, sulla totale ininfluenza italiana in sede europea per l’immigrazione, sulla flessibilità per accedere alla pensione, sull’enfasi per una crescita che è un effluvio di vapore acqueo. Come se non bastasse, in queste ore gli italiani sono stati alle prese con la vergogna della Tasi e dell’Imu, quella sulla quale Renzi aveva promesso di intervenire. Tasse da rapina sulle case acquistate con anni e anni di sacrifici, e diventate l’oggetto del desiderio dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia.

Un gettito ciclopico, quello sulla casa (il più alto al mondo), che oltretutto finisce per alimentare a suon di miliardi non la qualità dei servizi pubblici, ma gli scandali come Mafia Capitale, Expo, Monte dei Paschi, che quotidianamente ci ricordano l’onestà della nostra politica. È proprio qui che sta tutta la demenzialità della maggioranza, che anziché capire quanto sia indispensabile varare una pacificazione fiscale che ponga fine ad un contenzioso immenso che avvelena la vita dei contribuenti, insiste con una politica persecutoria per la riscossione, proprio mentre gli scandali su ruberie, sperperi, disservizi e malagestione imbestialiscono la gente. È chiaro, infatti, che in Italia la favoletta del “pagare tutti per pagare meno” sia drammaticamente smentita dall’evidenza.

Per tutti i cittadini verificare dove finiscano i loro sacrifici, quando quotidianamente esplodono indagini sul malaffare pubblico politico, è a dir poco esasperante, altro che come diceva Padoa Schioppa: “Pagare le tasse è bello”. Siamo allo sbando, questa è la realtà, e il Governo Renzi, né più né meno di quelli guidati da Monti e Letta, sta peggiorando le cose. Ecco perché la gente finalmente ha capito che solo votando diversamente e facendosi sentire si può cambiare l’Italia e mandare a casa certi “personaggetti”.

Dunque, Salvini e la Meloni devono subito annunciare al Paese il loro programma per intero sulle tasse, su Equitalia, sui servizi pubblici, sulla chiusura delle municipalizzate, sulla sicurezza e sulla giustizia. Devono farlo insieme a Forza Italia e devono essere coesi e determinati, perché ogni sciocca divisione sul senso della moderazione offrirebbe solo il destro all’ipocrisia del centrosinistra e dei cattocomunisti. Renzi sta crollando sotto il peso del suo nulla vestito di chiacchiere e di cipria, Grillo sta risalendo con un’opposizione netta, dunque senza esitazione è ora che il centrodestra si riunisca per lanciare l’appello finale agli italiani. Del resto - sia chiaro a Salvini, Meloni e Toti - Italicum o no si deve vincere quando si voterà, sfondando al primo turno, andare ai ballottaggi sarebbe sconfitta certa.

È di tutta evidenza che se la sfida fosse fra centrosinistra e centrodestra, i grillini, che grazie a Casaleggio adorano e osannano Berlinguer, voterebbero centrosinistra, ecco perché Salvini e company devono vincere al primo turno. Dunque, ai leader del centrodestra serve di essere uniti, federati, vicini e solidali. Al diavolo la stupidaggine della moderazione fasulla, a proposito della quale basterebbe fare l’esempio della Francia in questi giorni, se fosse vero l’assioma ipocrita del Pd dovremmo dare del fascista e del razzista ad Hollande. Ma vi rendete conto dell’idiozia?

Le democrazie, quelle vere e liberali e non cattocomuniste, sono forti, sono determinate e si fanno rispettare. Infatti, sia in America che in Francia oppure in Inghilterra, il cattocomunismo non esiste e non conta un fico secco. Allora, avanti tutta, liberiamoci da suggestioni e pregiudizi e ricostruiamo insieme l’Italia democratica, laica, liberale. Per Renzi la strada della Waterloo politica è bella che iniziata.

 


di Elide Rossi e Alfredo Mosca