venerdì 12 giugno 2015
È un modo di scrivere che non apprezzo e, di conseguenza, generalmente non uso. Ma quando le situazioni ti impongono di essere schematico e chiaro, altro non si può fare che buttar giù qualche riga che rassomigli molto ad un elenco: è stilisticamente meno bello, ma anche l’efficacia talvolta vuole la sua parte. E allora:
1) Scrivo fine in un secondo se in te c’è un secondo fine;
2) L’amore a prima vista è un sentimento splendido, mi ha detto un indovino che legge le carte di credito;
3) Per me sei stata il mio primo bacio sulla bocca dello stomaco;
4) Nella vita hai provato più vestiti che sentimenti;
5) A volte è Dio che sbaglia la tua ordinazione, per questo se chiudi la porta si apre un burrone;
6) La verità è che ho invertito il senso di marcia da quando ho avvertito il senso di marcia;
7) Arrivi portando brividi e scappi lasciando i lividi.
Ecco, tutto questo l’ho scritto per essere il più chiaro ed incisivo possibile perché non ce la faccio proprio più a sopportare ingiustizie, ad ingoiare stupide lezioni da dementi, e soprattutto perché sono incazzato con chi, pur rappresentando il nulla, canta certe idiozie facendoci sopra pure lauti guadagni.
p.s. - Non avete inteso il senso dei sette punti sopra riportati? Per le spiegazioni rivolgetevi al primo Vip di passaggio.
di Gianluca Perricone