venerdì 5 giugno 2015
Noi cosiddetti moderati non votiamo più perché ci siamo rotti. La rivoluzione liberale non s’è vista. Si è fatto troppo poco. Noi moderati non vogliamo la sinistra per di più imposta senza voto e anche per questo ci risparmiamo la fatica di andare al seggio dato che dal 2011 ci sono stati rifilati e imposti da Napolitano e dalla sinistra i tre governi di sinistra, mai eletti quindi illegittimi al potere, di Monti, Letta e Renzi . Noi moderati vogliamo un Paese da cui non dovere fuggire, quindi un’Italia con una drastica riduzione della tassazione e che faccia, con ciò che le resta, investimenti pubblici strutturali atti a convertire il pubblico in privato, dall’inefficienza pubblica totale alla efficienza e effettività del privato. Noi moderati vogliamo una conversione del nostro Stato da sostanzialmente comunista a capitalista, produttivo, efficace, ricco e pieno di benessere. Noi moderati siamo incavolati neri non solo con questa sinistra profittatrice e imbrogliona al governo rubato ma anche con tutti quelli che glielo e lo hanno permesso, Berlusconi incluso. Noi moderati siamo per un Berlusconi prima maniera, quello dell’inizio degli anni novanta, quello dell’avercela quasi fatta ad avere la rivoluzione liberale , quello della riforma totale dello Stato in senso produttivo e laico, noi moderati siamo per ciò che non è stato ancora fatto. Per questo noi moderati ce l’abbiamo con tutto il corollario di centrodestra che, avendolo potuto fare perché legittimamente investito dal nostro voto, non l’ha fatto. Troppo poco è stato fatto e troppo male quel poco che si è visto. Dove andare a sbattere la testa, dunque, noi moderati? I più indiavolati stanno provando a sbatterla a favore di Salvini e della Lega nuova maniera salvinesca. Velocemente archiviate le ruberie del fanfarone Bossi, un ladruncolo d’accatto simil Renzi per parte avversa, il popolo moderato incavolato ha portato rabbioso le proprie membra al seggio elettorale e ha votato Matteo Salvini, un rozzo leghista che non ne ha sbagliata una, è dotato anche di un certo coraggio, e se da una parte si dice pronto a portare giacca e cravatta, cercando così di attirare il ceto medio produttivo e a caccia dei moderati, cioè di me, non si trattiene dal dire di essere l’anti Renzi quando è evidente che , dicendo così, non solo “eleva” Renzi ma lo innalza a proprio legittimo nemico, cosa he non è e non deve essere dato che Renzi & Company sono sostanzialmente illegittimi. E quello bisognerebbe e bisognava fare, cacciarli sul nascere avviando una battaglia politica feroce contro chi si è arrogato il potere di decidere per tutti, riportando il Paese alla democrazia. Noi moderati ce l’abbiamo poi non tanto con Berlusconi /uomo che fa il possibile per quello che è, un imprenditore capace e un diversamente politico, un uomo solo, ma con chi si porta appresso che, miracolato e sistemato con lo stipendio parlamentare, cioè nostro, che gli diamo noi con la tassazione esosa che ci affligge tuttora, in pratica non vale niente. Quelli che circondano Berlusconi, tranne poche eccezioni penso a Brunetta ad esempio, non valgono politicamente niente. Anche Fitto che, manovrando bene avrebbe potuto ereditare e prendere il partito Forza Italia per sé, si è autoescluso prendendosela con il padre putativo, cosa che non si fa mai, soprattutto in un Paese “sudista” quale è il nostro ed in cui la famiglia, che tra l’altro “tiene” e regge, è considerata ancora un po’ sacra. I moderati avrebbero voluto Fitto con Berlusconi non contro Berlusconi. E al test regionale, insieme, avrebbero vinto in Puglia (povera Puglia, splendida e così mal gestita da figuri da rottamare ed abbattere come quell’Emiliano orrido). Noi moderati oscilliamo pericolosamente verso Grillo perché protesta, anche se vediamo che i grillini sono anch’essi una masnada di profittatori, presto allineatisi agli agi e privilegi del parlamento ridotto a stanze per i barbari d’Italia. Hanno fatto presto i grillini, anche perché si fa molto velocemente in genere a passare ed apprezzare da disoccupati un’occupazione a gratis e molto ben retribuita, vale a dire che per il solo fatto di andare ad occupare la poltroncella la mattina di tanto in tanto, ti arriva in testa un pentolone d’oro a fine mese ed oltre, e il tutto senza avere responsabilità di niente. Nessun parlamentare risponde di niente. E veniamo al sinistrorso Renzi. I mediocri al potere rubato. Noi moderati tralasciamo ogni considerazione sul povero Alfano, un inadatto a tutto, privo di personalità se non di quella cupidigia e smania per la poltrona solo per sé, che deve prendere i pidocchi quando si convincono di essere finalmente “arrivati”. Alfano e tutti quegli altri traditori della destra che l’accompagnano, è arrivato a fine corsa. Lo aspetta a fargli compagnia tal Fini, probabilmente a Montecarlo dove di riffo e di raffo è riuscito a fregare l’appartamento a spese dei ed ai missini, turlupinandoli. Speriamo che la brava Giorgia Meloni, con tutti i limiti che ha, si faccia venire un’idea, tanto per rimettere le cose un po’ in ordine, insieme a Storace, a casa sua. Anche Fini non risponde di niente? E Alfano? Nessuno risponde di niente? Chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato e gli italiani se la devono prendere in saccoccia? Chi fa valere lo sconcio dei vitalizi? Chi istituisce la responsabilità politica in Italia? Perché non facciamo come in tutte le cose che funzionano, e cioè che si risponde di ciò che si fa, e anche che chi rompe paga? Chi risarcisce dei danni fatti al Paese per avergli tolto la democrazia? Chi risarcisce gli italiani di questo sistema cosiddetto politico nefasto (vitalizi, pensioni parlamentari, costi pubblici, eccetera) incancrenitosi contro loro stessi e i loro stessi interessi? Nessuna revisione della spesa pubblica, nessuna riforma utile, un sistema politico indecente, chi fa qualcosa? Nessuno. Ecco perché noi moderati non andiamo a votare, in genere tra l’altro, siamo espatriati, per poter lavorare e vivere bene.
di Cesare Alfieri