Usb, amanti del "ponte"

martedì 19 maggio 2015


L’Usb non è soltanto l’acronimo per indicare una chiavetta che generalmente può essere utilizzata per archiviare i dati del proprio computer: quella sigla contraddistingue anche una organizzazione sindacale che annovera meno di 200 iscritti (172 secondo il Messsaggero), circa l’1,5 % degli 11.800 dipendenti dell’Atac, l’azienda dei trasporti di Roma.

Ebbene nell’Italia dell’Expo, nella città che ospiterà il prossimo Anno Santo, ad una combriccola di amanti del “ponte lungo” è stato permesso di mettere in ginocchio l’intero sistema dei trasporti della Capitale. Non siamo di certo noi ad acclamare il premier Renzi (né sicuramente lui ha bisogno della nostra approvazione), ma al Presidente del Consiglio deve essere riconosciuto almeno il tentativo di opporsi al condizionamento per la crescita ed il cambiamento del Paese da parte di certi ambienti, certi poteri, certe burocrazie, certe organizzazioni che negli anni hanno contribuito a ridurre l'Italia nello stato attuale.

Il "no" proclamato contro tutto ciò che potrebbe cambiare un esistente che sa dì stantio, altro non può generare se non danni: soprattutto perché la conseguente puzza di muffa sta soffocando tutti coloro che, invece, meriterebbero di respirare un po' di aria sana: costi quel che costi.


di Gianluca Perricone