Gli avvocati ringraziano Mattarella della mancata considerazione

sabato 11 aprile 2015


Ecco che si avverano le più fosche previsioni su Mattarella, nuovo Presidente della Repubblica italiana. Nel tribunale di Milano un imprenditore, esasperato, spara a un giudice, un avvocato, un imprenditore suo socio e un commercialista testimone. Il novello presidente della Repubblica dice pubblicamente di smettere di delegittimare i giudici. E gli avvocati? I commercialisti? Gli imprenditori soprattutto? Le parole di Mattarella la dicono lunga su chi sia e cosa pensi. L’avvocato, in poche parole, può crepare, il commercialista pure e gli imprenditori crepano già da tempo per cui uno più uno meno chi se ne frega, oltretutto questo imprenditore è colpevole dell’assassinio quindi chi se ne frega a maggior ragione, che muoiano in pace. E infatti gli imprenditori, falliti e non, si suicidano davvero, e da tempo, alcuni invece, come dimostra il caso recente, privilegiano la via della vendetta, del togliersi qualche “sassolino”, per poi suicidarsi legalmente, cioè con l’ergastolo. A Mattarella “quadra” tutto? Non gli viene il sospetto che qualcosina non torni e non “funzioni” in Italia per niente? Il “problema” starebbe tutto solo nel non delegittimare i giudici, d’assalto e non? Cantone prospera, Sabella occupa tutto tranne che la sedia d’ufficio da magistrato, e tanti tanti altri giudici, più che screditati, si dedicano alla cosa pubblica mantenendo intatto posto e stipendio pubblico da giudice. Il gesto folle di un uomo, imprenditore, in tribunale perché a processo per il reato ipotizzato di bancarotta, oggi ritratto in foto affettuose sui giornali dentro la sua bella casa borghese, con figlia affettuosa e sorridente, non dice niente al nostro novello Presidente affranto per il solo giudice e per niente per tutti gli altri, guarda caso, appartenenti ad altre categorie non stipendiate dallo Stato? Mattarella dimostra con le sue parole, la ragione della sua presidenza. Il nostro Presidente ha occupato tutte le poltrone pubbliche possibili, quelle retribuite dallo Stato in università così come alla Corte Costituzionale, perpetrando la tradizione, o meglio, facendo perpetrare la tradizione alla famiglia con figlio anch’esso in università in attesa di nuovi onori e onorificenze sempre e solo pubblici. Dal “regno” quirinalizio, che per ora sembra guardarsi bene bene dallo sfoltire alla faccia degli italiani disastrati, non sarà difficile spostare qua e là al meglio parenti e amici. D’altra parte, Renzi docet. E guarda caso Mattarella è stato messo alla presidenza proprio da quel Renzi non eletto al governo ma imposto a sua volta, dopo Monti e Letta, dal caro Napolitano di sinistrissima. Ergo, gli italiani la smettano di rompere sui giudici.

Dato che, tuttavia, gli italiani sembrano volere insistere a “rompere” e a non darsi pace del perché siano ridotti malamente, ecco che risulta necessario sottoporre Mattarella a un corso accelerato sugli ultimi anni e fatti, di cronaca e non, che riguardano il nostro Paese. Caro, benedetto Presidente, in Italia siamo messi così: gli imprenditori, i quali, quando non si suicidano, sparano contro gli altri, non hanno lavoro, non sanno come mandare avanti le proprie famiglie e se stessi, Mafia Capitale e il sistema Coop di Renzi, Poletti, Delrio e Co, sistema della sinistra ereditato tale quale dai vecchi Ds, Margherita, Pci dunque da Bersani, Prodi, D’Alema, Occhetto e via dicendo, hanno preso tutto e gli imprenditori, la stragrande maggioranza di essi, non hanno cosa fare, dove lavorare e dove andare a sbattere la testa. In compenso l’esercito di magistrati cari a lei, caro “Sergio”, sicuri del sostentamento loro dato ogni fine mese con i soldi delle tasse degli italiani tartassati, “giocano” a fare la macchina armata e truce della legge, implacabile, del “rispetto” delle regole impossibili da osservare perché contorte, complessissime e di fatto astruse. Dunque giudici rigorosissimi contro chi sgarra, di preferenza contro gli italiani normali che non ce la fanno più e che, arrangiandosi, commettono irregolarità. “Irregolarità” fatte per “campare” come direbbe quella mente irresponsabile di Napolitano che l’ha preceduta rifilandoci irregolarità e illegittimità per eccellenza, istituzionali, politiche, economiche e sociali. Poi ci sono gli avvocati che non “campano” perché non riescono a farlo, perché il lavoro è poco, le regole messe dal consiglio nazionale forense sono fatte per chi il lavoro già ce l’ha e i giovani avvocati sono da una decina d’anni in fuga dall’Italia perché non c’è lavoro e non riescono a pagare i contributi esosissimi della Cassa forense che, in base a un perverso regolamento, li costringe a depennarsi da avvocati, dunque vanno a fare i camerieri all’estero dove qualche soldo circola. Poi ci sono i commercialisti, anche loro in drammatica difficoltà. Perché? Sono tutti incapaci gli avvocati, gli imprenditori e i commercialisti, mentre i giudici, di cui Renzi ci continua a riempire a iosa, immettendoli a più non posso nella pubblica amministrazione e dunque ancora una volta sul nostro groppone, sulle nostre tasse, sono tanto bravini bravini? O non sarà che chi è pagato con l’obolo statale, con i soldi dello Stato italiano, “campa” mentre chi è nel libero mercato come gli imprenditori, gli avvocati e i commercialisti, non riesce a “campare” in Italia? Non sarà che proprio lei, che viene dagli “agi” ingiustificati della Corte Costituzionale, non si accorge che il Paese sta gridando di disperazione e miseria da tanto, troppo tempo? Non sarà che lei non capisce perché è stato messo al Quirinale e cioè proprio per non accorgersi di ciò che è il Paese, e di non fare niente per cambiarlo? Ecco come stanno le cose da noi, in Italia, caro Presidente. E non meglio dell’Europa, questa Europa, in cui lei si è fiondato a baciare i piedi alla Merkel, chissà perché visto che “Angela” è a capo, come tanti altri, di uno tra i molti Paesi, Stati membri, facenti parte dell’Unione europea.

Ecco perché lei è lì alla nostra attuale Presidenza della Repubblica, da ex giudice di quella stessa Corte da cui è stata emanata la nota sentenza che ha affermato illegittimo l’intero nostro Parlamento. Che vogliamo fare caro novello Presidente? Vogliamo farlo davvero e bene il mandato o, guardando all’indietro, “raccomandandosi” del trattamento riservato dagli italiani ai giudici, sotterriamo il Paese nel peggiore dei modi? Ci porti ad elezioni, caro Presidente, gli italiani hanno bene chiara la situazione in cui ci troviamo. Quella vera.


di Cesare Alfieri