martedì 24 febbraio 2015
In Italia non si fanno più andare a votare gli italiani. Abbiamo da troppo tempo perso la nostra sovranità democratica. Come in Italia, così in questa Europa unicamente monetaria e finanziaria vige una non “democrazia” non politica, in cui cioè, fatta salva la rappresentanza parlamentare, conta, comanda e decide per tutti chi non è uscito dai risultati delle elezioni. Le politiche europee, quelle economiche, fiscali e sociali dei Paesi membri, non vengono decise da governi votati democraticamente ma da burocrati non eletti, da tecnici, e dai mercati. In Italia conosciamo bene come funzionano i governi non eletti, dato che non abbiamo un vero governo popolare eletto dal 2011.
Gli elettori – italiani come europei – nei fatti non contano. Si è alla non democrazia, alla fine delle nazioni e della sovranità democratica. Ci sono solo gruppi di interesse, economici, bancari e dei mercati. Ciò in barba alla cittadinanza tutta europea. In barba a noi, cittadini italiani ed europei. Chi ne è il colpevole? Chi il responsabile? La Germania europea della Merkel ne è il colpevole numero uno la quale, approfittandone, se n’è peraltro anche significativamente arricchita. Solidali tuttavia, e conniventi, gli Stati membri che scelleratamente non hanno eccepito, non hanno detto (forse non hanno neanche capito) come stavano andando le cose. Eppure i Trattati esistevano, ci sono, li si poteva richiamare, richiamando innanzitutto l’Europa a trazione tedesca all’osservanza.
In Italia ne è il colpevole numero uno il partito politico della sinistra che, imponendo governi non eletti per mano di Giorgio Napolitano, ha di fatto soppresso la democrazia e il voto dei tutti noi italiani, garantendoci il peggio. Le riforme? A parole o si rinviano e, se possibile, ancora peggio, si fanno con i piedi, sono essenzialmente obbrobri mostruosi, giuridici e non. L’Italicum? Toglie la rappresentanza agli italiani. Il Jobs act? Migliaia di italiani andranno a spasso, in compagnia di quelli già disoccupati , numerosissimi. Le imprese? Al macello. La libera professione? Penalizzata e maltrattata. Le banche? Servono a far guadagnare amici e parenti di Renzi. Le riforme fiscali? Si ipotizzano solo quelle contro Berlusconi. Le riforme della giustizia? Inesistenti. Quelle del sistema sanitario? Quelle della scuola e dell’università? Chiacchiere. Riforme della tassazione? Aumenti, solo, soltanto e sempre aumenti. Riforme per la sicurezza del territorio e nostra? Nessuna. Riforme relative agli immigrati ormai misti ai fondamentalisti islamici? Niente. Spending review? Meno che mai, con financo cacciata di Cottarelli.
È necessario riportare i nostri sistemi a regolarità e legittimità democratica. Riportare alla democrazia. I bandoli della matassa sono tre: 1) Le elezioni e il voto in Italia per riportare in vita un sistema legittimo democratico; 2) Ricontrattare questa Europa istituendo l’Europa politica in grado di riordinare l’intero sistema istituzionale economico e sociale europeo, riconducendolo alla rappresentanza politica e alla legittimità democratica; 3) Funzionalizzare il nostro Paese e l’Europa politica al mercato vero, abbandonando nazionalizzazioni, statalizzazioni, pubblicizzazioni, riconducendo tutto alle regole del mercato effettivo. Voto, democrazia, mercato in Italia. Unione politica, democrazia, mercato in Europa.
di Francesca Romana Fantetti