mercoledì 18 febbraio 2015
Ricordate il complotto che ha fatto fuori Silvio Berlusconi dalla compagine governativa, ordito, secondo il famoso giornalista americano Alan Friedman, da Re Giorgio in combutta con Angela Merkel, Nicolas Sarkozy ed altri? Il complotto che ha portato alle dimissioni di Berlusconi e del suo Governo (Governo nato per volere del popolo italiano che aveva fatto scomparire dalla scena politica Romano Prodi dopo due anni di disastri continui) ed alla nascita dell’altrettanto disastroso se non peggio Governo Monti che a suo dire senza quel 10 per cento di Scelta Civica, gli italiani avrebbero assistito all’onta di vedere salire sul più alto Colle di Roma, il Quirinale, l’uomo di Arcore. Prima del complotto ricordate i risolini tra la Merkel e Sarkozy con chiaro riferimento a Berlusconi che al telefono pensava ad altro rispetto alle sciagurate strategie di guerra che sulla scia della Primavera araba, meditavano, per interessi nazionali propri, di far cadere Gheddafi?
Vorrei conoscere i commenti a questi episodi che oggi farebbero i cattocomunisti italiani, vista l’immane tragedia che sta vivendo la Libia in mano al Califfato, ed il pericolo che incombe sull’Italia la cui posizione geografica la espone al peggio. Commenterebbero così: “Gheddafi era un dittatore che vessava la sua gente che si è ribellata allo strapotere di un personaggio che pensava solo ad accumulare ricchezze anche in Italia”. Chi avrebbe mai immaginato che dopo la morte di Osama bin Laden, Al Qaeda avrebbe continuato a fare proseliti fino a confluire nel Califfato dell’Isis, che sta terrorizzando con le barbare esecuzioni il mondo? Ma per fortuna degli italiani c’è il Papa che dal Vaticano certifica la guerra e non solo contro i Musulmani dell’Isis che di rimando chiamano l’Italia crociata.
Di recente abbiamo un Presidente della Repubblica che in piena sintonia democristiana con il Papa si reca a Palermo su di un volo di linea magari pagando il biglietto ed il popolo italiano che non è più quello che traeva origine dalla civiltà Greca e dall’orgoglio romano, come si legge ancora sui palazzi di piazza Augusto Imperatore in Roma, si fa trascinare dall’entusiasmo premiando l’arroganza di Matteo Renzi e la chiara ipocrisia di Sergio Mattarella per non parlare di Papa Bergoglio che invita sempre alla preghiera ed alle opere di bontà nei confronti di coloro che di nascosto lo vedono come colui che è disposto a condurre una nuova crociata contro gli infedeli, solo che il Califfo, in nome del Corano e di Maometto vuole distruggere l’occidente e con esso la civiltà.
La situazione è davvero drammatica e pericolosa ma diffido di tutti coloro che sulla scia delle guerre americane che hanno sempre la solita caratteristica: “iniziano bene ma finiscono male” si lanciano in iniziative di guerra per combattere ed estirpare la cattiva erba dell’Islam cattivo e sanguinario. Posso accettare di usare le armi solo se il mio territorio è aggredito da chi mi vuole distruggere, ma non sono d’accordo con coloro, Berlusconi compreso, che vogliono invadere il territorio altrui per annientare il nemico. Viceversa è giunta l’ora di respingere tutti coloro che vogliono essere accolti nel nostro Paese, facendogli capire che la salvezza ed il benessere debbono essere conquistati nel paese di origine e se rivendicano il diritto di essere ricevuti quali richiedenti asilo politico, bisogna indurli a combattere le loro battaglie contro coloro che li hanno ridotti in miseria e povertà, che altri non sono che tiranni e sfruttatori del popolo. Se si vuol far parte del vivere civile bisogna che i popoli tutti si diano da fare per conquistare quel livello di civiltà proprio dell’essere umano. Ma sul punto, l’Italia contemporanea non può dare alcuna lezione a nessuno posto che i suoi governanti non sono in grado da tre anni a questa parte di tutelare i due Marò schiavi di uno Stato, l’India, che pur essendo diventato ricco per virtù tecnologiche è rimasto arretrato di secoli quanto alla cultura tribale che ancora lo pervade.
Non saremo disperati come i migranti siriani e libici, ma abbiamo perso non solo la dignità ma anche l’orgoglio di appartenere, come si legge in piazza Augusto Imperatore, al Paese più straordinario del mondo!
di Titta Sgromo