sabato 14 febbraio 2015
Acceleriamo la pratica e proviamo a chiedere di andare ad elezioni, ci si accorgerà presto che Sergio Mattarella, novello capo dello Stato, non le darà, non acconsentirà a sciogliere le camere e ad andare ad elezioni. Ecco un primo motivo, tra i tanti cui assisteremo, per cui è una iattura la nomina, al di là di ogni rassicurazione ipocrita sulla imparzialità. Accorciamo i tempi e si vedrà come, chiedendo subito il voto, non sarà dato neanche sotto minacce e tortura.
Ci si sarà resi tuttavia meglio conto della situazione in cui ci si trova. Berlusconi abbandona il patto del nazareno? Ecco tasse aggiuntive per Mediaset, “abbonate” fino al momento prima. Uno tra i maggiori contribuenti italiani, capo del centrodestra, è di fatto sotto ricatto politico/fiscale dato che, non aderendo a ciò che aggrada il governo illegittimamente imposto dalla sinistra, spuntano tassazioni feroci e fisco ghigliottina. Se si appoggia il governo illegittimo di Renzi, niente tasse e controlli, in caso contrario, tasse e fisco, forse financo altra galera.
E’ una situazione democratica? No. In Italia siamo nella più becera irregolarità e nella più distorta illiberalità e negazione di ogni regola democratica. E’ tale la situazione creata e voluta per il nostro povero Paese dalla sinistra ladra al potere. E’ per questo che bisogna uscirne il più presto possibile, per il bene del Paese. Le tasse quindi, come dimostra il caso specifico, non si devono pagare oggettivamente in Italia, ma a seconda di accordi o a come ti comporti, o a come e se aggrada il tuo essere a chi detiene il potere politico in quel momento, e comunque lo detenga, come, nel caso specifico, con illegittimo ladrocinio. La nostra Repubblica delle banane, insofferente alle regole liberali e alla democrazia, predilige dunque la democrazia viziata e malata, brandendo confische e nazionalizzazioni come bastoni con cui infierire sugli italiani, tenuti sotto schiaffo con l’arbitrarietà del fisco e di una giustizia, entrambe manovrate e a tempo. Contra principia negantem non est disputandum. Significa che contro chi nega i principi fondamentali non è dato dire e contraddire, dialogare, parlare, fare accordi eccetera.
Inutile fare accordi con chi non ha regole, tantomeno quando non sono democratiche. Oggi il centrodestra è ricattato fiscalmente e giudiziariamente come ai tempi della discesa in politica di Berlusconi, necessaria quanto necessitata, risalente al 1990. Siamo ancora oggi nello scandalo della Repubblica delle banane, l’Italia. “Funzioniamo” come un Paesi dell’America latina, dove infatti le persone girano armate, sospettose e terrorizzate conoscendo bene la debolezza delle regole ed essenzialmente, il loro non rispetto. Come costruire una democrazia matura, stanti tali premesse? In ogni democrazia occidentale democratica e liberale governano sia i partiti di stampo liberale o conservatori sia quelli di tipo socialista o progressista e la democrazia si avvantaggia di ciò.
E’tipico dei regimi illiberali non ammettere tali alternanze, impossessandosi illegittimamente del potere politico e ostacolando l’alternatività togliendo di mezzo fiscalmente, giudiziariamente o altro l’altra legittima rappresentanza. Meglio la chiarezza dei ruoli che alimentare il regime antidemocratico, sottostando ai suoi ricatti.
di Guia Mocenigo