Il buio oltre la siepe

mercoledì 21 gennaio 2015


Siamo entrati in una selva oscura dantesca e, continuando così, la prossima tappa non potrà essere altro che una bolgia infernale. Cofferati contro Renzi, Brunetta contro Berlusconi, gli espulsi contro Grillo, i dissidenti del Partito Democratico contro la luna, una sorta di tutti contro tutti che la dice lunga sulla situazione politica in Italia.

Una nebbia fitta e pericolosa che disorienta la gente ed esaspera gli animi di chi vorrebbe finalmente riveder la luce, per insistere con Dante… Mentre il Paese precipita, il grande senso dello Stato dei nostri governanti li spinge a darci questo pietoso spettacolo della loro pochezza, fatta solamente di parrocchiette, beceri interessi personali, affarismo di piccola politica e lotta di potere. Nei fatti, l’apertura della corsa al Quirinale ha scatenato gli aspetti più tristi di una classe dirigente che ci sta portando alla rovina; nemmeno negli anni più difficili di tangentopoli abbiamo volato così basso. L’economia è allo sbando e se lo scontro fra Draghi e la Bundesbank si risolvesse sull’acquisto dei titoli di Stato a favore di quest’ultima, sarebbero dolori.

Con il Governo Renzi abbiamo bruciato quel po’ di benzina che avevamo per scavalcare il guado e oggi siamo in riserva. Nel 2014 dovevamo crescere e siamo sprofondati, dovevamo pacificare Stato e contribuenti, dovevamo farci sentire in Europa e siamo in ginocchio, dovevamo riformare il Paese e l’abbiamo peggiorato. Non sappiamo come finirà sul nome del nuovo capo dello Stato, sappiamo però che stanno litigando per i loro interessi piuttosto che per i nostri, per eleggere un personaggio funzionale a Renzi, anziché ai cittadini.

La frattura fiscale tra amministrazione e contribuenti è esplosiva, la voluntary disclosure non funzionerà; per come è fatta i capitali anziché rientrare continueranno a fuggire. Come se non bastasse, lo Jobs act non cambierà un bel niente e si annuncia una pioggia di tasse e addizionali da gridare vendetta. Del resto i sondaggi di questi giorni testimoniano il sentiment della gente, il Pd scivola giù, Forza Italia è l’ombra di se stessa e il centrodestra, se non fosse per Matteo Salvini, sarebbe scomparso per sempre. Ed il nodo è tutto qui, nella più totale confusione e senza opposizione Renzi governa da solo. Tanto più che, in questo deserto, il Premier va stringendo alleanze sempre più forti con l’alta finanza, piazzando vicino a lui i nomi che contano. Serve un centrodestra vero, serve un’alternativa, serve che Salvini ora e subito affermi la sua leadership inequivocabilmente. Serve che il capo della Lega presenti subito al popolo del centrodestra un programma chiaro, un manifesto delle cose da fare, una linea da seguire. Caro Salvini, non indugi e faccia sul serio, dalla nebbia si può uscire e per l’Italia sarebbe davvero ora.


di Elide Rossi e Alfredo Mosca