Il pifferaio fiorentino ed il semestre europeo

giovedì 3 luglio 2014


Il poliglotta, si fa per dire, ieri si è recato a Bruxelles per pronunciare un discorso in nome dell’Italia che dovrà presiedere il semestre europeo. Con l’aiuto di un interprete, usando il piffero magico, il giovane premier fiorentino ha annunciato al mondo intero l’inizio dell’Era delle riforme, a cominciare da quella del Senato, per proseguire con quella elettorale e per finire con quella della Giustizia; il tutto per ottenere la famosa ipocrita flessibilità, pur nel rispetto del cappio intorno al collo rappresentato dal patto di stabilità.

Intanto noi italiani un giorno sì e l’altro pure ci rechiamo, vuoi in banca vuoi alla Posta, per pagare un 740, oppure le bollette di gas, luce e telefono, obbedendo al nostro dovere di contribuenti. Doveri e obblighi che ci sono stati imposti dalle istituzioni, vecchie e disordinate, o dai concessionari dei pubblici servizi, pena il distacco delle utenze per morosità. Dimenticavo, non manca mai la cartella esattoriale dell’Agenzia delle entrate, che ci ricorda che dobbiamo pagare la tassa di registro non pagata dalla nostra controparte soccombente in un giudizio conclusosi con una vittori attesa da dieci anni.

Nel mentre, nel Canale di Sicilia si è consumata l’ennesima tragedia, nonostante gli sforzi eroici della nostra Marina militare. Clandestini morti ormai in numero inaccettabile, che affrontano il viaggio della morte nella speranza di trovare rifugio in Italia ed in Europa, scampati non solo alla miseria ma alla guerra civile permanente in quei Paesi dove un re od una schiera di oligarchi crea morte pur di non abbandonare il potere. E che fa l’Europa, quella della Merkel e dell’ex Sarkozy che ridevano alle spalle di Berlusconi, ed oggi di Matteo Renzi, se non esprimere solidarietà (ma non sostegno economico) all’Italia che con l’operazione “Mare Nostrum” ci sta rimettendo non solo economicamente ma anche in dignità?

Eppure, pur di governare insieme al Pd, Alfano ed i suoi sodali tacciono, anzi dimostrano orgoglio per aver consentito lo sbarco delle migliaia di persone, al di là dei tanti morti in mare, conseguenza della delinquenziale attività degli scafisti che, se arrestati (non sempre accade), dopo qualche giorno vengono rilasciati. A me che sono un sostenitore dell’unità nazionale costa molto dare ragione al leghista Matteo Salvini, ma debbo riconoscere che il Governo italiano ha davvero toccato il fondo (non quello del Mediterraneo dove giacciono migliaia di esseri umani) con l’operazione “Mare Nostrum”. Ma se si fosse comportato nel modo consono alla situazione internazionale, cioè alla stesso modo di come si sarebbe comportata la Germania, la Francia e qualsivoglia altro Stato, respingendo i clandestini, non avremmo assistito alle tragedie giornaliere alle quali stiamo assistendo.

D’altro canto, qual è la posizione dell’Italia in campo internazionale, se non quella di uno Stato subalterno ai Paesi che dominano lo scenario politico ed economico? Se così non fosse avremmo ottenuto la restituzione dei due eroici marò, che viceversa sono trattenuti in un Paese tribale per aver fatto il proprio dovere.

Comunque, nella speranza che il pifferaio Renzi si faccia ascoltare durante la guida del semestre europeo, non possiamo da popolo inerme e disilluso che assistere agli eventi futuri, confidando nella giovane Giorgia Meloni ed in quanti (annovero tra questi anche Barbara Berlusconi che, sia pure in campo calcistico con la sua dichiarazione sullo stato attuale della Federcalcio, ha smosso le acque, provocando la dichiarazione stizzita di un settantenne ancorato ai vecchi sistemi) non si fanno affascinare dalle “Renzate”, come le definisce un mio amico.


di Titta Sgromo