martedì 1 luglio 2014
Al “Think Green” – Festival del giornalismo ambientale e dell’ecostenibilità – svoltosi a Taranto dal 26 al 29 giugno, è stata evidenziata la necessità di raccogliere dati per fornire ai cittadini informazioni più complete sulle questioni ambientali. Dunque non privare i cittadini di un pezzo d’informazione fondamentale sulle questioni legate all’ambiente; è questo uno dei temi venuti a galla durante il festival che si è tenuto presso l’ex caserma Rossarol, nella città antica.
Di questo ha parlato il giornalista scientifico Sergio Ferraris, direttore di “QualEnergia”, sottolineando come la gente debba essere informata e pertanto il giornalista ha il dovere di acquisire e di diffondere in modo completo e non parziale, i dati ufficiali. “Si possono desumere comunque dei dati, delle informazioni, fare della buona informazione semplicemente attingendo a ciò che esiste, a ciò che c’è – ha spiegato Ferraris – Però la questione sostanzialmente attiene ad un carattere anche più generale, perché in realtà i dati scientifico-ambientali vengono spesso utilizzati in maniera parziale. Ossia si prende un rapporto e si usano alcuni dati, ma non li si inserisce, per esempio, in un contesto e sostanzialmente si fa un’informazione dimezzata”.
E a dimostrazione di questo ha portato il caso della Capitale: “Tutti i vari report sull’inquinamento ambientale urbano in città non industriali, come Roma – ha proseguito il direttore di QualeEnergia – parlano di tassi d’inquinamento estremamente elevati. In una zona di Roma c’è un tasso di Pm10 come al quartiere Tamburi di Taranto, anche se non abbiamo l’Ilva a Roma. È assolutamente chiaro che il responsabile di questo inquinamento è il traffico urbano”. Ebbene, Ferraris ha fatto osservare che si fa molta fatica a trovare articoli che mettano in relazione questo dato con le politiche di mobilità del Comune di Roma. Perché questa relazione, che è assolutamente evidente ed è inserita nei report dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) della Regione Lazio, in realtà viene sottaciuta per motivi politici.
Questa è un fatto estremamente grave, perché i media danno ai cittadini un “pezzo” d’informazione e ciò attiene proprio alla questione della democrazia. In altri Paesi dove il mondo dell’informazione mette assieme questa relazione, i cittadini poi si mobilitano per avere mobilità pubblica o mobilità sostenibile. “A Roma non succede – ha concluso Ferraris – e si subiscono tassi d’inquinamento pesantissimi sul fronte delle polveri sottili e viene sottaciuta questa relazione che invece è netta, con il risultato che i cittadini hanno uno strumento in meno per fare pressione e democrazia”.
di Vito Piepoli