Bellezza della Politica Lettera a Berlusconi

mercoledì 4 giugno 2014


Caro Silvio Berlusconi,

mi chiamo Chiara e mi chiamo anche Franco, per fortuna non ho ancora 18 anni e quindi non ho avuto diritto di voto. Ho deciso di scrivere a te non perché mi sento vicino alle tue idee ma perché da quello che ho capito c’è un bel mucchio di Tipi che te l’hanno fatta pagare e che continuano a farlo; e un bel mucchio di Topi (detti “amici”) che, invece di darti una mano, rosicchiano più che possono alle tue spalle.

Immagino che tu, essendo un capo politico abbia fatto una grande quantità di cazzate, più o meno degli altri. Però mi è venuta voglia di scrivere solo a te. Sia come Chiara, sia come Franco. Pare che la tua parte politica (scusa se già la parola “parte” mi fa ridere, visto di quanti pezzettini è fatta) abbia perso le elezioni. Ma pare anche che tu – come persona Silvio Berlusconi – le abbia quasi vinte, visto che le hai affrontate da una specie di convento o sanatorio o ospizio… insomma, in un angolo.

E ora che succede? Succede che hai ripreso energia, coraggio, tono di voce, e dici: “Bisogna risorgere”. E continui: “Dobbiamo rifondare il centrodestra”. Sì perché fai eco a quelli che hanno vinto e si chiamano centrosinistra. E allora tu richiami all’ordine il tuo popolo sparpagliato, allarghi le braccia, sorridi un po’ pesto ma rassicurante, e, come se niente fosse, srotoli e sventoli la bandiera di “Noi Moderati”! Affronti questo risorgimento come se niente fosse, dicendo “Noi moderati”. Ma ti pare una bandiera? Ma chi siete, voi “Moderati”? E contro chi lancerete la grande battaglia della politica? Mica stai pensando a “loro estremisti”? Oh, Silvio! Mica penserai ancora a quella tua bella parolina magica, “i comunisti”, eh? Magari sì, nel senso del Monte dei Paschi e dell’Expo… ma quelli, se ti azzardi a chiamarli comunisti ti riempiono di cazzotti. L’hai capito, no?

E allora chi sono i Moderati? E contro quale nemico si devono battere per salvare l’Italia? Caro Berlusconi, non ti sei accorto che tutti i tuoi compatrioti ormai si vergognano a dire le parole destra e sinistra? Ora, noi abbiamo studiato che la destra e la sinistra sono le due estreme del corpo: una sta all’estrema destra del tronco e l’altra all’estrema sinistra del tronco. Dunque se destra e sinistra sono gli estremisti, i moderati sono il tronco: dunque tu saresti il tronco? Ma come si spiega che tutti vogliono appartenere al tronco e si chiamano centrodestra e centrosinistra?

Ti ho annoiato? Ci avevi pensato? Ma di tutti quei Topi (chiedo scusa ai topini, perché a me sono molto simpatici) che ruotano attorno al tuo cacio, qualcuno te l’ha detto che questa dei “noi Moderati” è una presa per il fondo del tronco? Prima di te stesso e poi di tutti gli altri? E poi, tu le vedi le facce di voi Moderati? Da quanto tempo non guardi i visi di Casini, di Fini, di Alfano, dell’innominabile Santanché? Voi moderati?

Improvvisamente però, sia io (Franco) sia io (Chiara) abbiamo pensato di esserci distratti, e di non esserci accorti che quando dici “noi Moderati” tu pensi a quelli che ogni giorno vengono “Moderati” – insomma stesi giù a botte e avvisi di garanzia – dalla Magistratura? Dalla Deutsche Bank? Dal Fondo Monetario? Dalla Kulona? Oppure da quei governanti che costringono centinaia di migliaia di Chiara e Franco a studiare cose sbagliate e inutili? E centinaia di migliaia di Chiara e Franco a cercare lavoro fuori d’Italia? E decine di migliaia di Chiara e Franco artigiani, piccoli industriali, lavoratori a suicidarsi per disperazione…?

Ma allora, Silvio, tu da che parte stai? Se tu consideri Moderati le vittime, chiamale vittime no? Di’ “noi perseguitati”, “noi umiliati”, “noi suicidati”, “noi esiliati”… ma che c’entra “noi Moderati”? Stai con noi, Silvio. Se vuoi ti aiutiamo a prendere a calci in culo tutti i Tipi ma soprattutto tutti i Topi che ti rodono le rughe e l’anima, i quattrini e le illusioni. Ascolta chi ti pare di noi, sia me Franco o me Chiara, e parla con noi. Forse non lo sai, ma noi, da 14 anni in su siamo capaci di studiare e di aiutare, di costruire e di governare. Siamo capaci di pensare il mondo che ci piacerebbe vivere. E tu saresti nostro ospite.

A proposito, se proprio dobbiamo dare un nome alla nostra parte, alla nostra sconfinata maggioranza, che ne dici se la chiamiamo col nome di Scuola e Lavoro?


di Girolamo Melis