Modelli di partiti e idee per il futuro

venerdì 30 maggio 2014


Ritorna il dibattito sulla forma partito. Dopo il voto per le elezioni europee, infatti, in virtù dei risultati usciti dalle urne elettorali, si ripresenta agli occhi degli osservatori più attenti l’idea e l’efficacia del modello americano o anglosassone dei partiti.

A tal proposito, martedì scorso, 27 maggio, presso il Boscolo Hotel Aleph di Roma, si è svolto un seminario sulla crisi dei vecchi apparati partitocratici e sulle idee per il futuro. L'associazione di cultura politica “Il cantiere” e la rivista Reset, infatti, anche per dare una lettura non scontata del voto, hanno organizzato un seminario sul tema “Modelli di partito e idee per il futuro”. Davvero una indovinata scelta dei tempi e dell’argomento, considerata anche la grande affermazione elettorale di Matteo Renzi, ma non soltanto. Si è discusso dell’attuale forma assunta dai vari spezzoni del centrodestra e sulle prospettive o proposte per il domani. È stata oggetto di interesse anche la caduta del Movimento 5 Stelle e la leadership di Beppe Grillo. Inevitabile che, negli interventi, entrasse in gioco il tema dell’analisi elettorale in generale e quello della schiacciante vittoria del Partito Democratico. Con alcuni distinguo anche importanti da parte degli intervenuti alla tavola rotonda. Come se, con il pesante 40 per cento dei voti, il Pd avesse cominciato ad assumere una forma e dei connotati diversi rispetto al passato e avesse acquisito così una fisionomia simile a quella dei partiti personali.

E qui è il punto: è apparso chiaro che Renzi abbia prodotto o riprodotto un modello assai simile a quello berlusconiano di Forza Italia. Anzi, la domanda è se Renzi abbia davvero cominciato ad intraprendere un cammino verso un modello di partito diverso rispetto al vecchio Pds, poi Ds, poi Ulivo. L’associazione “Il cantiere” e la rivista Reset hanno organizzato questo incontro per dar vita a un momento di riflessione e approfondimento sui temi della trasformazione in corso dei partiti e sulla futura fisionomia dei movimenti politici. Con un’analisi anche su Forza Italia.

La tavola rotonda è stata molto dinamica, viva, intensa, approfondita, mai noiosa. Da sottolineare l’intervento del direttore de “L’Opinione”, Arturo Diaconale, che si è soffermato sulla funzione storica e sulla realtà attuale dei partiti politici in Italia. Ha moderato i lavori del seminario Camilla Nata (giornalista Rai). Gli interventi introduttivi sono stati due, tra cui quello molto atteso di Giancarlo Bosetti (direttore di Reset), che ha svolto una disamina del quadro politico uscito dalle elezioni europee. Due anche i relatori, che hanno regalato preziose riflessioni al dibattito. Si tratta di Mauro Calise (professore di Scienze Politiche all’Università Federico II di Napoli) e di Salvatore Bonfiglio (docente di Diritto costituzionale comparato e tutela dei diritti fondamentali dell’Università Roma Tre). Due relazioni da recuperare e riascoltare con attenzione perché davvero di grande impatto politico oltre che politologico. Inoltre, sono intervenuti tra gli altri: Angiolo Bandinelli (collaboratore del quotidiano “Il Foglio”, scrittore ed esponente storico dei Radicali), che ha fatto cenno anche alla galassia dei Radicali, a Marco Pannella e alla lotta politica per una Giustizia giusta. Molto sincero ed appassionato il discorsi di Andrea Bernaudo (Responsabile nazionale del Soccorso Azzurro per le Partite Iva, ovviamente di Forza Italia). Come pure sono degne di nota e di attenzione le analisi proposte dalla giornalista Chiara Geloni (per sua stessa definizione “Democratica e basta”) e le riflessioni della deputata Lia Quartapelle (Pd). Hanno preso la parola, inoltre, alcuni iscritti e soci dell’associazione di cultura politica “Il cantiere”, che hanno partecipato attivamente al seminario con interventi, proposte, domande.

Si è parlato del progetto Eta Beta, un’idea innovativa di partito, capace di costruire un ponte verso il futuro. La registrazione dell’intero incontro è disponibile sul sito di Radio Radicale: www.radioradicale.it. Infine, è giusto ricordare che la tavola rotonda è stata ripresa dalle telecamere di Liberi Tv, la web tv diretta da Gianni Colacione. Insomma, ci sono tutte le premesse per andare verso un dibattito serio che riguarda la democrazia stessa del nostro Paese.


di Pier Paolo Segneri