Renzi gongola, Berlusconi studia

venerdì 30 maggio 2014


Il Veneto voleva staccarsi dall’Italia perché non ci si riconosceva più. Invece il risultato elettorale testimonia che è proprio il Veneto a rappresentare l’Italia. In quella regione Matteo Renzi ha stravinto. È questa la manifestazione plastica del nostro amato Paese. Ci si mostra furibondi, scissionisti, ci si danna l’anima contro politica e Governo, pronti a tutto pur di autodeterminarsi e alla fine nelle cabine elettorali si premia Renzi con il 40 per cento. Dunque il Veneto è Gattopardo, perché Gattopardo è l’Italia ed è la ragione per la quale l’arroganza della politica continua imperterrita la sua strada. Per questo, sperare in un bipolarismo maturo, che da noi possa coerentemente distinguere le parti, è francamente molto difficile. Del resto, se così non fosse, non ci saremmo arrabbiati a modificare ripetutamente le leggi elettorali per consentire quelle differenze, anche numeriche, fra maggioranze e opposizioni.

Che il centrodestra attraversi oggi il suo momento più critico è fuori dubbio, ma altrettanto lo è il fatto che Renzi possa solo pensare di confermare nel tempo queste percentuali bulgare. Infatti, per il Premier un risultato così ciclopico non potrà che essere una dannazione. Certo che, non sarà l’Italicum la legge con la quale torneremo a votare; certo che, per l’ennesima volta, gli schieramenti si rimescoleranno; certo che alcune leadership cambieranno. Queste sono le certezze, più o meno assolute. Le variabili, invece, saranno legate ai tempi e alle ragioni della fine di una legislatura che, comunque, difficilmente durerà a lungo. Non durerà a lungo perché solo l’Italia, in tutta Europa, è andata a sinistra; perché il Movimento 5 Stelle imploderà; perché la crisi non è finita affatto e soprattutto perché Silvio Berlusconi farà qualche mossa. Il Cavaliere tanto fermo non sa stare, meno che mai in un passaggio così delicato. Berlusconi sa che stare fermi ancora a lungo significherebbe polverizzare del tutto Forza Italia e il centrodestra. Con tutta probabilità e in un tempo non lontano farà una mossa, è la sua specialità e in questo è davvero bravo e se un po’ lo conosciamo non sarà una mossa qualsiasi. Del resto, solo un uomo come lui che nella vita ha conquistato ogni successo possibile, politico ed imprenditoriale, può permettersi di giocare un jolly tutto ed esclusivamente suo. Berlusconi sa molto bene che la partita comincia adesso, ecco perché prima o poi batterà un colpo. Sarà sulle riforme? Sulla legge elettorale? Sull’Europa? Sulle tasse? Sarà comunque per riunire il centrodestra, per una nuova leadership, per spiazzare tutto e tutti.

Non ci aspettano dei bei momenti, infatti, arriveranno le tasse che il Governo ha fatto slittare per tattica elettorale, le conferme di un Pil piuttosto fermo, di un’occupazione che non cresce, di un fisco e di una burocrazia oppressivi e persecutori. Il timore dei conti che non tornano e di una manovra correttiva è più concreto che mai. Queste cose Renzi le sa, ma le conosce altrettanto bene anche Berlusconi. Che piaccia o preoccupi, ora più che mai il pallino è nelle mani del Cavaliere. È da quelle mani che ci aspettiamo una mossa e conoscendolo non è per niente da escludere che sia uno scacco matto!


di Elide Rossi e Alfredo Mosca