martedì 6 maggio 2014
Che l’Italia quest’anno possa produrre 14/15 miliardi di euro di maggiore ricchezza, lo dice solo Matteo Renzi e pochi altri illusionisti. Solo una millanteria, infatti, può far credere che immettendo (e sappiamo come…) 6/7 miliardi di liquidità in più da una parte, ma saccheggiando di ulteriore tasse (Tasi, risparmi, addizionali, tariffe comunali, accise) per ben più di altrettanto, si possa ottenere l’aumento del Prodotto interno lordo per produzione e consumi. Come se non bastasse, si nasconde il fatto che le chiusure crescono, la disoccupazione tende a salire, nel cross l’euro è per noi troppo alto, i risparmi di spesa saranno lenti e comunque non allevieranno da imposte. Da ultimo, si fa finta di non sapere di quanto il sistema Italia sia bloccato dai permanenti e folli lacci burocratici, che le famiglie e le aziende hanno con il fisco e con l’amministrazione un contenzioso da paura, e che tutto si sta facendo tranne che riconciliare Stato e contribuenti.
Dunque, in questo quadro, come si può annunciare che ci sarà la crescita? Per noi è bugia, è mala-informazione, è demagogia e del peggiore tipo. La realtà è che la crisi non solamente permane, ma con tutta probabilità aprirà nuovi fronti di debito e sbilanciamento. Per ottenere un vero beneficio sulla revisione della spesa bisognerebbe fare quello che non si ha il coraggio di fare: disdire gli F-35, abbattere il numero delle missioni militari, decurtare l’ingiustificato nostro contributo all’Europa, dimezzare stipendi e diarie di tutti i parlamentari, nazionali e locali, stroncare le pensioni d’oro. Sarebbero questi, cioè l’eliminazione dei costi inutili, gli unici veri risparmi da mettere a frutto. Il resto, e cioè quello che si vede, rappresenta per la gran parte una partita di giro.
Insomma, continuiamo a vedere interventi da pezze a colori, da manovra elettorale, da taglia e cuci anziché da concreto e coraggioso riordino dei conti pubblici. Bisogna avere il buon senso di mettere mano una volta per tutte alla ricomposizione delle liti fiscali, dei contenziosi, delle dispute che bloccano e ossessionano le attività e le persone, avere il fegato per sollevare la casa da un vergognoso macigno di tasse che ingessa e uccide il settore immobiliare e l’edilizia, avere l’intelligenza di proporre assunzioni a costo zero, fiscale e contributivo.
Insomma, pacificare fiscalmente il Paese per incassare e ripartire, rimettere in moto l’edilizia e il suo indotto, proporre metodi di assunzione ai quali non si può dire di no, semplificare con l’autocertificazione tutta la vita economica e sociale del sistema, obbligare le banche ad erogare credito a basso costo per le attività e per i consumi delle famiglie. Vendere e chiudere quello che allo Stato non serve. Il guaio dei giocatori di azzardo non è tanto quello di perdere, ma di volersi rifare, ed è così che finiscono sul lastrico! Il Paese può farcela, ma attenti a non barare perché stavolta non vi perdonerà più nessuno!
di Elide Rossi e Alfredo Mosca