sabato 3 maggio 2014
Già il fatto di essere deputato della Lega Nord può far nascere più di una perplessità. Poi se lo stesso parlamentare una volta mostra in aula un finocchio, un’altra volta tira fuori (sempre nell’emiciclo) un forcone di cartone, poi delle manette e poi anche un megafono, i dubbi si moltiplicano. Insomma, si può pensare senza tema di smentita ad un circense, sperando che gli operatori dei circhi non si sentano offesi per l’incauto paragone.
Come se non bastasse, il medesimo deputato (costituzionalmente rappresentante del popolo italiano, in realtà portavoce di un malessere vestito di verde e nient’altro), nel corso di un altro intervento in aula, ha tirato fuori una spigola da sotto il suo scranno e l’ha impugnata dalla coda (con un orgoglio tipico del pescatore principiante ma nel contempo fortunato) al cospetto di presidenza e onorevoli tutti. L’intervento dei commessi (con l’inevitabile sequestro del prodotto ittico) ha evitato che la pantomima potesse trasformarsi in una grigliata organizzata “lì per lì”.
È notizia dell’altro giorno che quell’improvvisato “momento del pescivendolo” inscenato dal rappresentante leghista sia costato al funambolico protagonista una sospensione di 12 giorni, equivalente ad un taglio della diaria di 2mila e 500 euro. Cara fu la spigola! Ma il dubbio dell’incauto protagonista della boutade è anche il nostro: che fine ha fatto quel pesce?
di Gianluca Perricone