mercoledì 30 aprile 2014
Berlusconi farà la rimonta? Certo che sì, è una volpe e le tecniche di comunicazione di massa non gli sono del tutto sconosciute, per non dire che, forse, in Italia le ha introdotte proprio lui. Probabilmente la scalata è già iniziata e la volata gliela stanno tirando proprio la Merkel, Junker e il solito Schulz.
Il vecchio insuperabile leone si galvanizza sempre in campagna elettorale e, sondaggi alla mano, ha preparato il suo piano di battaglia tutto incentrato sul sentimento anti-tedesco e sulla cospirazione quirinalizia che portò al Governo Monti, alla ormai nota condanna e alla grazia negata. Così, qualche giorno fa ha deciso di lanciare la prima granata sulla Germania tirando fuori il sempreverde duello con il “Kapò” e alludendo ad una presunta tesi negazionista tedesca sui campi di concentramento. Bingo! Il coro dei soliti fessi si è alzato forte gridando alla gaffe, alla mostruosità delle affermazioni e sbattendo in prima pagina il coro di reprimenda provenienti dall’Eurotower e dalla Cancelleria tedesca.
L’ha sparata grossa? Può darsi. Peccato che, se è vero che i nemici dei miei nemici sono miei amici, allora il corpo elettorale non ha certo guardato alla sostanza delle affermazioni del Cavaliere, ma si è esaltato di fronte al rabbioso “euro-cazziatone” sferrato dal leader di Forza Italia che, a dispetto delle tesi illustrate dalle belle penne del giornalismo italiano, varrà molto in termini elettorali.
Sì, perché ancora una volta Berlusconi ha parlato alla pancia del Paese dividendolo nuovamente in addetti ai lavori che si mostrano scandalizzati e in cittadini comuni che, magari senza nemmeno dirlo ad alta voce, hanno fatto “la ola” di fronte al ceffone sferrato agli odiati mangiapatate che con il loro rigore hanno portato povertà e crisi. Anche sul versante interno la strategia è chiara: ricompattare il popolo moderato ricordando le cospirazioni che portarono alla cacciata di un Governo (quello Berlusconi) eletto a furor di popolo, usando una serie di accorgimenti forse non proprio leciti come l’improvvisa invenzione del concetto di spread (di cui in molti ignoravano l’esistenza) con conseguente (indotta da altre nazioni?) impennata speculativa mescolata con una serie di defezioni sospette nella maggioranza che sosteneva l’ultimo Governo targato Popolo della Libertà.
Sono ormai di dominio pubblico le indiscrezioni su una serie di telefonate tra il Quirinale ed un presidente della Camera che ci pare si chiamasse Gianfranco Fini (a cui assistettero una dozzina di testimoni), così come resta ancora poco chiara la circostanza che portò una parte di fedelissimi ad abbandonare il Cavaliere, fondando il “diversamente berlusconiano” Nuovo Centrodestra e sostenendo qualsiasi Governo purché fosse di sinistra. A dispetto della tesi ufficiale che ci vogliono imporre, tutta infarcita di retorica quirinalizia e di amore verso Re Giorgio, la gente non ci vede chiaro su alcuni passaggi della più recente storia repubblicana e ha il sospetto che ci siano delle forzature. Berlusconi fa vibrare proprio le corde di quel malcelato sospetto di cospirazione che attira l’attenzione del popolo, il quale ne ricava un quadro nebuloso che viene acuito dal monoblocco dell’informazione, tutto benevolo con chi lo ha avversato (e sostituito) e tutto ostile nei suoi confronti, aggravato dalla corale benedizione straniera.
Ti pare che se questo ha tutti contro e che se la “sciura” Merkel accarezza chi in Italia lo pugnala non ci sia sotto una fregatura? Questo pensa la “signora Maria” guardando Santoro, Crozza o la cosiddetta satira sputa veleno. Saggezza della persona semplice o indizi schiaccianti? Ad ognuno la sua conclusione; fatto sta che questo circo mediatico trasforma i dubbi di accanimento in semi certezze. Anche sul versante giudiziario, al netto delle tecnicalità, l’elettore medio guarda le sentenze ad orologeria che piombano sempre in campagna elettorale piuttosto che le sezioni feriali dei tribunali convocate in fretta e furia per cacciare Berlusconi dalla politica, ma anche la grazia negata (nei fatti) da un Presidente della Repubblica che, per dirla come Berlusconi, “aveva il dovere morale di assegnarmi la grazia”, dopo tutto quello che gli ha fatto aggiungiamo noi.
La granata lanciata sul Colle, quindi, scandalizzerà sicuramente le sentinelle della Repubblica, i Ro-do-tà col fazzoletto rosso, i Vendola che si mettono la Kippah ad ogni elezione, ma non lascerà certo indifferente la cosiddetta maggioranza silenziosa, quella che non ama i giochetti di palazzo. Berlusconi le sta azzeccando clamorosamente tutte e vedrete che, fino alla fine, sarà un crescendo di scalpore e di toni altissimi, soprattutto se pensate che le prossime dichiarazioni saranno rilasciate nella suggestiva casa di riposo dove è stato confinato ai servizi sociali.
Nello scetticismo generale e nell’ilarità totale, cinque punti li rimedierà e farà l’insperata rimonta. Dal giorno dopo dovrà occuparsi di un partito che, tra un’elezione e l’altra, sembra un pollaio tutt’altro che avvezzo alla pratica politica. Non ci si può sempre affidare ai miracoli. Non funzioneranno per sempre.
di Vito Massimano