Separati e divorziati: la battaglia del Mois

martedì 29 aprile 2014


Questo continua ad essere il Paese dove il paradosso nato dalla necessità, dal rispetto del diritto e della giustizia, si trasforma in un nulla al quale il medesimo Paese tende ad assuefarsi, facendo drammaticamente finta di niente.

Come accade – pensiamo anche a ciò che avviene quotidianamente nelle patrie galere ed alla sacrosanta battaglia alla quale è costretto Marco Pannella per far avere un minimo di dignità dei detenuti – per tutto quello che concerne i diritti civili. Piaccia o no, si chiamano battaglie per la giustizia. E tra queste ci sono quelle dei separati, donne o uomini che siano, troppo spesso vittime di provvedimenti ingiusti adottati da una burocrazia (nella fattispecie rappresentata da un togato spesso responsabile, con le proprie decisioni, di conseguenze ineluttabilmente dannose) insensibile e irrimediabilmente ottusa.

Allora non può non nascere un partito, il Mois (Movimento Italiano Separati), che sorge “per portare avanti istanze e riforme attese, invano, da anni”. Un nuovo partito che, come si legge nel comunicato diffuso alla stampa in occasione della presentazione, “non intende più avvalersi di intermediari, considerato il sostanziale disinteresse delle istituzioni e le ingannevoli promesse della politica, accumulatesi nel tempo, nei riflessi delle tematiche familiari (soprattutto in caso di separazioni/divorzi)”.

Perché, aggiungiamo noi, c’è stato anche qualche deputato e senatore che si è occupato delle vicissitudini dei separati: qualche proposta di legge presentata sull’argomento (e finita chissà dove) senza che il presentante ne seguisse poi le sorti. Eppure le esigenze/disavventure dei separati (ma soprattutto dei loro figli) si leggono quotidianamente sui giornali e senza che nessuno, in realtà, si decida di occuparsi in modo serio e definito della questione. Anche in questo caso, purtroppo, si preferisce lasciare alle scelte dei giudici (talvolta anche tra loro discordanti) le sorti di un figlio, di una donna, di un uomo: e in certi casi le conseguenze che ne scaturiscono sono irreversibili.


di Gianluca Perricone