La crescita del Paese ancora troppo lontana

venerdì 11 aprile 2014


Pensate un po’, bisognerà aspettare 4/5 anni per crescere del 2%, quando una cifra tale servirebbe come minimo subito.

Nel frattempo l’Italia soffoca e ci si preoccupa di come perseguitarla con l’ossessione delle tasse, senza avere il coraggio di mettere pace fra Stato e contribuenti, risolvendo in modo giusto e possibile il contenzioso che in ogni parte del Paese sta opprimendo ed uccidendo gente ed aziende. Del resto, l’ipocrisia morale e intellettuale della politica impedisce di usare la parola sanatoria o condono in materia fiscale e amministrativa, mentre consente con scelleratezza di varare provvedimenti svuota-carceri, liberando delinquenti e criminali che magari hanno scippato, rubato, spacciato e quant’altro, perché le galere sono troppo piene e ci vuole buonsenso in materia penitenziaria.

Al contrario, se solamente ci fosse un po’ di realismo e si trovasse il modo di azzerare tutte le liti che bloccano Paese e tribunali in maniera adeguata, non solo si darebbe nuovo respiro alle famiglie e alle attività, ma si potrebbero recuperare tanti soldi che, messi al dimezzamento dell’Irap (un abbattimento del 50% e non del 5%) e all’estensione della diminuzione Irpef, darebbero una spinta tale al Pil e ai consumi da segnare una svolta. Invece si continua a giocare con i numeri e a illudere tutti con coperture che non ci sono o che sono tutte da costruire su basi incerte e confuse.

Il rischio molto probabile è che, passate le elezioni europee, ci si ritrovi a subire mazzate fiscali e impositive per quadrare bilancio e patti di stabilità, ma a quel punto i risultati elettorali sarebbero già incassati, alla faccia degli italiani. Di fronte a ciò e con un Paese che sbanda sempre più pericolosamente, stretto com’è tra crisi interna e vincoli europei, nulla si è fatto ancora per sburocratizzare, per saldare i debiti della P.A., per garantire credito alle persone e alle imprese. Tutto sta diventando una sorta di spettacolo televisivo, fra lavagnette, disegnini, quesiti web e annunci da tribuno-venditore. Roba da restare increduli; eppure una parte del Paese ancora non se n’è accorta e su questa distrazione il Governo continua subdolamente a contare.

Siamo però convinti che questa distrazione verrà meno e con buona probabilità i risultati si vedranno alla fine di maggio, già con le Europee. In buona sostanza, la situazione è pericolosa. L’azzardo di mettersi nelle mani di un giovane, che niente ha legittimato, se non boria e supponenza, potrà davvero costare caro. Auguriamoci che si risveglino l’orgoglio e la dignità, di chi davvero non si riconosce in questa corte dei miracoli. Auguriamoci che i dissidenti del Pd, gli uomini liberi di Forza Italia e quelli della maggioranza che storcono il naso, facciano qualche cosa per tornare a ragionare e a fare ciò che serve.

Vorremmo sbagliarci per non dover ripetere, ancora una volta, che chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova!


di Elide Rossi e Alfredo Mosca