mercoledì 9 aprile 2014
Lo scorso martedì il Parlamento Europeo ha votato in favore dell’abolizione delle tariffe di roaming per l’utilizzo di telefoni cellulari all’estero entro la fine del 2015. Il che implica che non peseranno più sugli utenti costi aggiuntivi per chiamate da e verso l’estero (ovviamente all’interno dell’Unione Europea), ma che verrà stabilita una tariffa unica per chiamate vocali, messaggistica e uso della rete internet da dispositivo mobile. La proposta è stata approvata con 534 voti favorevoli e 25 contrari.
Si attende in ottobre la conferma del Consiglio, ovvero dei Governi, ma non sono previste sorprese. La misura entrerà effettivamente in vigore entro dicembre del 2015 e fa parte di un più ampio pacchetto relativo al regolamento che intende realizzare il “Connected Continent”. Grande è stato il plauso della commissaria per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, prima promotrice della proposta, che ha esultato: “L’Unione è proprio questa. Con questa misura l’Europa agisce concretamente in favore dei cittadini, eliminando barriere, riducendo costi e semplificando la vita… Si tratta di una situazione vantaggiosa per tutti”, ha quindi concluso.
Una ricerca della Commissione stessa aveva messo in luce che il 94 per cento dei cittadini dell’Ue disattiva la navigazione on-line quando viaggia in Europa. Lo scorso anno il Parlamento aveva quindi costretto le aziende ad abbassare le tariffe da 70 a 45 centesimi per megabyte.
Oltre al roaming, il pacchetto stabilisce anche il principio di neutralità della rete, il coordinamento della concessione di frequenze per la banda larga e maggiore trasparenza nei contratti per gli utenti di internet e la possibilità per gli stessi di passare più agevolmente da un fornitore all’altro.
Furiose le lobby delle telecomunicazioni. Secondo alcuni analisti questo taglio rischia di produrre una perdita ulteriore (e il settore lamenta già segni marcati di crisi) di circa il 5% sui ricavi degli operatori. A queste osservazioni la Commissione ha replicato che l’abolizione del roaming immetterà nell’arena circa 300 milioni di nuovi consumatori, in tal modo bilanciando gli effetti negativi per le aziende di telecomunicazioni. Dall’altra parte ovviamente grande è stata la soddisfazione dei consumatori che consideravano i costi aggiuntivi privi di alcuna giustificazione all’interno di un mercato unico.
Una piccola grande rivoluzione, quindi, per le telecomunicazioni europee. Certo è che forse ha ragione chi sostiene che, alla vigilia delle elezioni europee, il Parlamento ha voluto dimostrare che l’Europa sa essere efficacemente dalla parte dei cittadini e non è solo fonte di complicazioni regolamentari e burocratiche.
di Elena D’Alessandri