sabato 1 febbraio 2014
Al di là delle chiavi di lettura degli episodi della Camera, alcuni dei quali certamente censurabili, c’è un fatto ed una domanda da porsi, possibile che non ci si renda conto che la corda ormai sia lì lì per rompersi? Possibile che politica, Governo ed alte magistrature non abbiano ancora avvertito la netta sensazione che il punto di non ritorno sia così vicino?
Al netto dei comportamenti non condivisibili, i grillini in fondo rappresentano lo stato d’animo di tanta, tanta gente che non ne può più, non ne può più di quasi tutto quello che vede che sente e che legge, scandali, tasse, intrighi, spartizioni, accordi e quanto altro sempre sulla testa di tutti al di là di ogni pudore, di ogni timore, di ogni ragionevole attenzione alla situazione vera del Paese. C’è, tra la gente normale, quella che tutti i giorni si confronta con la quotidianità, un’indignazione, una non sopportazione dello stato delle cose che dovrebbe far tremare i polsi a chiunque avesse un po’ di buon senso ed invece la stragrande maggioranza della classe dirigente continua a far finta di nulla o quasi.
La prova di ciò sta nel fatto che anziché diminuire la pressione e allentare la morsa ossessiva che ormai pervade le famiglie, i pensionati, i giovani, i disoccupati, le aziende e insomma un po’ tutti noi, continuano imperterriti ad affondare la lama annunciando con soddisfazione provvedimenti che vanno esattamente all’opposto.
Quello su Bankitalia in qualche modo ne è la rappresentazione plastica. Possibile che non si capisca che pensare all’amnistia, sanare giochi d’azzardo e poi dire che non si faranno condoni perché sarebbe inaudito ed immorale finisca con l’esasperare di più l’opinione dei cittadini, possibile che non si capisca che tassare ancora e parlare di redditometri mentre si leggono stipendi da favola di manager pubblici e si vedono inchieste su inchieste su questa e quella ruberia della politica non produca altro che reazioni sempre più forti?
Allora delle due l’una, o si è fuori di senno o ci si sente così intoccabili da non considerare niente e nessuno. La gente è stufa, stufa di brutto, ed è giunto il momento di allentare la pressione di tutti i tipi, fiscale, sociale, amministrativa. Allentare, dare respiro, conciliare, questo andrebbe fatto per restituire un po’ di calma al Paese. I grillini, pur con ogni condanna per gli eccessi e le intemperanze, rappresentano segnali da non sottovalutare e da non liquidare con sufficienza e leggerezza. Legge elettorale, riforme, Titolo V, va tutto bene ma serve altro e subito e subito si dovrebbe e potrebbe fare, con questo Governo e questa maggioranza.
Ci sono emergenze che non ammettono ritardi o tentennamenti e servono segnali evidenti di cambiamento: stipendi dei manager pubblici, aziende locali da chiudere o privatizzare, pensioni d’oro da riconsiderare, organismi da dimezzare, rubinetti da chiudere, finanziamenti da dirottare alla disoccupazione ed al lavoro anziché a studi, consulenze e progetti inutili ed inconcludenti. In buona sostanza, o si capisce che siamo giunti in limine litis, oppure il naturale istinto di conservazione della gente prenderà sempre più il sopravvento ed a quel punto tutto sarà davvero molto ma molto più difficile.
di Alfredo Mosca