giovedì 30 gennaio 2014
L’impressione è che gli interventi di Matteo Renzi non producano altro che un ulteriore indebolimento dell’azione di un Governo che di suo ha già mostrato confusione, mediocrità e pochezza. Sarà che sia a destra che a sinistra le rotture evidenti e quelle latenti hanno frenato la già modesta velocità creativa della maggioranza, sarà perché questo Esecutivo rappresenta più o meno la fotocopia del precedente, sarà infine perché come sempre manca la voglia e soprattutto il coraggio di dire e fare quel che davvero servirebbe, ma la strada è sempre più ripida ed il pericolo di uno scivolone ancora più incombente.
Non è vero infatti che come dice l’illuminato ministro dell’Economia i segnali di ripresa sono forti e chiari, non è vero che lo spread sia calato per meriti nostri piuttosto perché la Germania abbia alzato gli interessi sui bund, non è vero che il Paese stia tornando a crescere. Il ministro dell’Economia dopo la vergogna delle tasse sulla casa solo per dire l’ultima delle inopportunità, farebbe bene a ripassare se non economia almeno l’educazione civica, così come molti altri membri del Governo che in questi mesi hanno fatto a gara a giocare con la pazienza e l’intelligenza degli Italiani.
L’Italia non crescerà perché non ci sono le condizioni perché cresca, non c’è minore carico fiscale, anzi, basterebbe osservare la voracità degli enti locali che continuano senza ritegno ad aumentare le addizionali , le tariffe ed i costi di servizi che oltretutto anziché migliorare peggiorano sempre, così come l’impossibilità di accesso al credito che continua a peggiorare e la piaga della disoccupazione che costantemente aumenta ed infine il livello dei consumi che ristagna su livelli da brivido. Ecco perché non cresceremo perché niente di quello che serviva è stato fatto e niente si annuncia di fare, del resto le analisi della Standard & Poor’s ce lo confermano: l’unica cosa che in questo Paese aumenta sempre è la produzione delle chiacchiere e delle promesse.
Al contrario, la politica si impegnerà per una nuova e moderna legge elettorale che infatti si preannuncia già chiara e semplice come tutte le cose italiane, si impegnerà per modificare la nostra Costituzione che per rovinare il Paese è andata benissimo per rimetterlo in piedi va cambiata, si impegnerà per eliminare il Senato e modificare ancora il Titolo V che notoriamente sono la causa di tutte le nostre lentezze e dell’eccesso insostenibile di burocrazia. Dunque, prepariamoci, perché stiamo per tornare a volare.
Ci aspetta il Jobs Act, un nome che chissà perché con tutto il rispetto fa venire in mente quello stupendo film con Whoopi Goldberg, “Sister Act”, ci aspettano le Primarie per legge che saranno una vera svolta culturale al contrario delle preferenze inutili e vecchie, ci aspettano infine maggioranze forti per Governi ai quali saranno i numeri a dare coraggio, idee, soprattutto preparazione.
Nel contempo Renzi, Letta, Berlusconi a parte, gli italiani hanno iniziato l’anno con l’inciviltà del rompicapo Imu con la consueta raffica di scandali per sperperi e ruberie, con i dubbi della Bce sulla deflazione, con la vergogna del caso Marò che pare complicarsi, e con la privatizzazione delle Poste che chissà perché sarà la prima. Non si sa come mai ma non ci siamo, nulla di nuovo sotto il sole, ma confidiamo in Renzi che cambierà le cose e soprattutto l’Italia, magari fosse! Davvero ne avremmo bisogno!
di Alfredo Mosca