Fucilieri del S. Marco Le possibili soluzioni

martedì 28 gennaio 2014


In merito alle attività culturali organizzate nell’ambito della Biblioteca d’interesse locale “Lorenzo Lodi” della sezione di Roma Capitale Movm “Salvo D’Acquisto-Gastone Giacomini” dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione e, in occasione del “Giorno della Memoria”, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno in ricordo delle vittime del nazismo, dell’olocausto, delle leggi razziali italiane e degli Internati Militari Italiani (Imi), per la prima volta è stato deciso di dedicare il “Giorno della Memoria” su un fatto attuale: il trattenimento in India dei fucilieri Girone e Latorre del “San Marco”.

Nonostante siano passati circa due anni, la situazione giuridica dei due sottufficiali italiani ancora non è stata ancora risolta, a tutt’oggi non è neanche nota l’imputazione a loro carico. Per conoscere i dettagli della “crisi internazionale”, sono stati invitati l’ex ministro degli Affari Esteri del Governo Monti, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata; l’onorevole Generale di Corpo d’Armata Domenico Rossi, attuale deputato della XVII Legislatura eletto nella lista “Scelta Civica” e aderente al gruppo parlamentare “Per l’Italia”; il generale di brigata (r.) dott. Fernando Termentini, esperto nella bonifica degli ordigni esplosivi (UXOs) e delle mine in varie aree del mondo; l’ingegnere meccanico Giorgio Prinzi, giornalista pubblicista specializzato nel settore scientifico ed ambientale e il generale di Corpo d’Armata (c.a.) Mario Buscemi, attuale presidente nazionale di Assoarma.

Dopo un’introduzione del generale Buscemi che ha ricordato il significato del “Giorno della Memoria”, del presidente Lodi, il quale ha voluto menzionare la scomparsa prematura del generale Calligaris e condannare le intimidazioni verso la Comunità Ebraica di Roma, il generale Trementini ha illustrato come è nato il caso dei fucilieri Latorre e Girone. È poi intervenuto l’ingegner Prinzi, il quale ha descritto la dinamica e lo scenario dell’incidente, mettendo in risalto il fatto che la dissuasione da un tentativo di abbordaggio e la morte dei due indiani sono eventi differenti nel tempo e nello spazio relativi a due diversi natanti. L’intervento di Terzi ha sottolineato come il Governo italiano non sia riuscito a risolvere subito il caso dei fucilieri e come anche i quotidiani più titolati abbiano relegato il caso nelle pagine della “cronaca”.

L’onorevole Rossi ha proseguito illustrando come l’ultimo Governo, anche dopo molteplici incomprensioni, si stia muovendo in merito a quella che ormai è una questione internazionale a tutti gli effetti. Durante il dibattito finale è emerso come rende il “business” (circa 150/200 milioni di dollari annui) della pirateria navale internazionale. Pirateria che fa comodo ad armatori, gruppi assicurativi, industriali e multinazionali. La definizione di Eisenhower “Uno sporco affare”, a proposito della firma per la resa incondizionata di Cassibile del 3 settembre 1943 si può ben attribuire al caso dei due fucilieri. Rimaniamo in attesa di notizie positive dalla delegazione parlamentare partita l’altro giorno alla volta dell’India.

(*) Vicepresidente nazionale Ancfargl Aeronautica


di Marco Lodi (*)