Le grandi banche per rilanciare l’Ilva

sabato 11 gennaio 2014


Il Governo e il commissario straordinario Enrico Bondi puntano sulle grandi banche affinché possano sostenere il piano di rilancio dell’Ilva di Taranto. Nel vertice al ministero dello Sviluppo Economico, Bondi avrebbe parlato della necessità di un supporto di circa 1,3 o 1,4 miliardi di euro. Una parte della somma dai principali istituti creditori dell’Ilva e parte dalla famiglia Riva. Alla riunione hanno partecipato anche il ministro per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, il sub-commissario per il piano ambientale Edo Ronchi, l’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, il direttore generale di Intesa San Paolo Gaetano Miccichè, e l’amministratore delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti.

Roma sembrerebbe fiduciosa rispetto ad un sostegno del piano industriale di rilancio da parte dei creditori. Intanto si pensa ad un rafforzamento del decreto legge del 10 dicembre scorso, il 136 in discussione alla Camera in cui già si prevedeva l’utilizzo delle somme sequestrate ai Riva per le opere di risanamento. In Commissione Ambiente la proposta di modifica e integrazione firmata dall’onorevole Alessandro Bratti che prevede un nuovo comma con la possibilità da parte del commissario di procedere ad una ricapitalizzazione societaria nella misura necessaria al finanziamento del piano ambientale rivolgendosi ai soci ma anche ad investitori terzi.

Le forme per il risanamento ambientale saranno assicurate da un impegno preventivo che i sottoscrittori devono assumere nei confronti della società commissariata, del ministero dello Sviluppo Economico e del ministero dell’Ambiente. Resta nel provvedimento la possibilità di utilizzare le somme sequestrate nel caso in cui la ricapitalizzazione non consenta di reperire le risorse necessarie. Questa previsione sarebbe estesa anche nei confronti degli enti o dei soci che hanno diretto e coordinato l’Ilva prima del commissariamento.


di Vito Piepoli