Finalmente si penserà ai problemi del Paese

sabato 30 novembre 2013


L’altro giorno è stato uno di quelli che verranno ricordati, nel senso che c’è stato un evento che segna uno spartiacque tra un primo ed un dopo. Silvio Berlusconi è stato senza dubbio l’uomo politico, l’uomo pubblico più ricco e in molti momenti più potente che il Paese ha espresso nell’arco di questo ventennio. L’altro giorno non c’è stato un colpo di Stato, una vendetta politica, nessun complotto giudiziario. Semplicemente il Senato della Repubblica ha applicato una legge dello Stato.

Non è stata espressa una sanzione amministrativa né penale a carico del senatore Berlusconi, si è semplicemente applicata una legge che prevede l’incompatibilità tra una sentenza definitiva di terzo grado emessa dalla Corte di Cassazione e la condizione di parlamentare-senatore della Repubblica. Invece non è così, c’è stato eccome un colpo di Stato. È stata scritta una brutta pagina della storia italiana ed è stata inferta una ferita molto grave alla democrazia, perché la decadenza di Berlusconi non è il frutto dell’applicazione della legge e dei principi costituzionali, è esattamente il contrario.

Il Partito Democratico, a parole, ha deciso scientemente di espellere Berlusconi dal Parlamento per eliminare un concorrente politico, per loro un nemico perché difficile da battere, da abbattere con qualunque mezzo anche se non giusto, purché possa apparire anche se con molti limiti, legale. Lo ha fatto calpestando l’articolo 25 della Costituzione, con una corsa contro il tempo trasformando la giunta per le elezioni in un plotone di esecuzione e violando l’articolo 7 della “Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”.

Tutto questo evidentemente è chiaro a molti italiani ed è chiaro alle migliaia di persone che l’altro giorno hanno voluto esserci nonostante la giornata fredda e lavorativa a testimoniare la loro vicinanza, la loro solidarietà ma anche la loro battaglia in difesa della democrazia e della libertà in questo Paese. Bene, Berlusconi è decaduto. Finalmente si possono mettere in primo piano i problemi del Paese, primo tra tutti quello della libertà e della democrazia!


di Vito Piepoli