Taranto non è solo quella vista su Report

giovedì 28 novembre 2013


Amarezza ha manifestato Antonio Prota, proprietario di “Quis ut Deus” (centro benessere nei Trulli) e presidente della Sezione Industria del Turismo Confindustria Taranto “nel vedere l’ironia con cui la trasmissione Report ha trattato il mare di Pulsano, la gravina di Laterza e le masserie di Crispiano, vanificando lo sforzo di chi da tempo lavora duramente per ricostruire un’immagine e un prodotto di grande valore naturalistico ed economico. Il presidente ha osservato che l’economia mondiale sta lentamente uscendo dalla crisi finanziaria globale, ma il recupero non è uguale per tutti.

Gli Stati che hanno elaborato nuovi modelli guardano al futuro garantendo crescita e progresso, altri adottano misure di emergenza con una visione a breve termine che crea incertezza e scoraggia gli investimenti. Non esiste un modello unico, ma ogni Paese dovrà elaborare una strategia basata sulle proprie vocazioni territoriali e caratteristiche nazionali. Cambiare il modello è l’unica strada possibile. Taranto, che vive il dramma del prigioniero tra salute e lavoro, deve rispondere con politiche di crescita culturale ed economica ispirate da un approccio green. “In particolare – continua Prota – in alcune aree della nostra provincia è partito un confronto costruttivo fra imprenditori, pubbliche amministrazioni, centri di ricerca e cittadini per gestire un percorso di trasformazione possibile grazie alle vocazioni territoriali e al turismo”.

Il presidente Prota ha pertanto concluso invitando pubblicamente la redazione di Report a trascorrere un fine settimana per poter gustare i sapori e vivere le emozioni che ogni giorno prova chi vive e lavora a Taranto per poter poi dire con orgoglio: “Questa è Taranto!”. A questo invito ha unito le sue osservazioni anche Irene Lamanna, componente della stessa sezione di Confindustria, approfondendo la descrizione sulla bellezza del posto e stuzzicando abilmente la curiosità e le emozioni di chi legge e accrescendo il suo desiderio di conoscenza.

Come potrà non accettare questo invito la redazione di Report ? Come potrà resistere alle lusinghe dei paesaggi che emergono da queste sublimi e reali descrizioni bucoliche e ospitali? “Certamente non possiamo fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia per non vedere che Taranto, come tutte le città d’Italia e del mondo, ha delle zone che sono state fortemente inquinate dal progresso – ha fatto notare Irene Lamanna – È ovvio che nell’area che insiste nel raggio di venti chilometri intorno al centro siderurgico non si possa parlare di turismo perché fortemente contaminata.

Tuttavia non si può fare di tutta l’erba un fascio, poiché Taranto e la sua provincia, come evidenziato dalla campagna pubblicitaria della Regione Puglia andata in onda anche sulle reti nazionali (nel caso di Report con un’ironia fuori luogo anche per Lamanna), si mostrano come terre fertili e accoglienti e certo non mancano i motivi per apprezzarle. Una delle caratteristiche indiscutibili è la limpidezza caraibica del mar Ionio, affiancata da una tradizione gastronomica del mare oggi controllata e garantita più di ieri, proprio paradossalmente a causa della campagna antinquinamento.

Non esistono, infatti, mari e prodotti più controllati in Italia. La nostra stessa acqua potabile, che per fortuna arriva ai rubinetti di tutte le case, è assolutamente garantita dai test della Asl, e addirittura in alcuni casi indicata dai medici per curare disturbi alle vie urinarie – si continua a leggere nella nota – Il mare è la storia di Taranto.

Le coste che bagnano il mar Ionio sono così varie da poter soddisfare le esigenze sia di coloro i quali desiderano sabbia finissima e bianca sia di chi predilige soddisfarsi degli effetti benefici del sole e del mare distendendosi su scogliere interminabili. La varietà del litorale è evidente: da Capo San Vito, passando da lido Gandoli e lido Silvana per arrivare a Campomarino, risalendo a Castellaneta Marina e Ginosa Marina dove i fiumi che scendono a mare portano sabbie bianche e finissime. All’ombra di pinete incontaminate il mar Piccolo e il mar Grande abbracciano la città di Taranto regalando agli occhi di tutti noi e dei nostri ospiti turisti l’immagine di tramonti unici ed irripetibili.

In tutto questo, anche la fauna protetta ha il suo spazio: i fenicotteri rosa che planano sugli stagni, dietro dune altissime create dal forte vento di scirocco e che si snodano di fronte all’immenso mare dal colore che assume diverse tonalità blu, a tratti verde e celeste cristallo – ha concluso Lamanna –Taranto è anche questa!”.


di Vito Piepoli