sabato 23 novembre 2013
Quarto giorno consecutivo dello sciopero “selvaggio” del trasporto pubblico a Genova. Niente autobus e traffico in tilt per la Superba, che si trova a fare i conti con la protesta dei lavoratori delle società partecipate del Comune contro l’ipotesi di privatizzazione. “Genova è la scintilla di un incendio che si espanderà in tutta Italia. Ora devono essere i sindacati generali a diffondere le fiamme nelle altre città”. Lo ha detto Andrea Gatto, sindacalista della Faisa/Cisal, leader della protesta che ha portato a quattro giorni di sciopero generale del trasporto pubblico nel capoluogo ligure.
Chiudendo l’assemblea dei lavoratori della municipalizzata, il sindacalista osserva: “Numerosi politici hanno chiesto di aderire alla nostra protesta, dobbiamo evitare strumentalizzazioni e passerelle, questa è e deve restare una protesta dei tranvieri. Se i politici vogliono sfilare con noi sono ben accetti, ma microfoni e telecamere se li vanno a cercare da un'altra parte, soprattutto quelli che vogliono distruggere il sindacato. Finora la polizia - ha concluso - ha fatto una vigilanza tranquilla della protesta ma potrebbe non essere sempre così. Dobbiamo stare attenti a non fare atti che ci portano solo danni, è necessario fare un servizio d’ordine. Noi non vogliamo buttare bombe né rompere muri”.
Beppe Grillo si è unito alla protesta dei lavoratori dell’Azienda Trasporti di Genova e delle altre partecipate che da 4 giorni sono in sciopero e protestano contro ipotesi di privatizzazioni. Grillo ha partecipato a uno dei cortei che hanno raggiunto il centro della città. “Dobbiamo alzare la testa, questa è una battaglia epocale che deve partire da qui e deve essere seguita da tutte le città italiane. Non è un problema di parti politiche, ma di un mondo vecchio fatto da sindacati vecchi. È un problema del lavoro che si perde e non torna più. Voglio acqua, scuola e trasporto pubblico - ha detto Beppe Grillo - Questa protesta riguarda i lavoratori di Amt, che si devono unire agli altri, a quelli di Fincantieri, di Iren, in una battaglia comune. In Italia abbiamo buttato tante occasioni riguardo al trasporto.
Siamo stati i primi a produrre auto elettriche, auto ibride e auto a idrogeno. Venivano persino dalla California a vedere le auto prodotte da Ansaldo. Il problema del trasporto locale deve essere affrontato da chi fa industria e conosce i problemi - ha detto ancora Grillo - Questi amministratori non sanno proprio come gestire questi servizi. Bisogna fare delle scelte molto drastiche. Dove il trasporto pubblico funziona hanno penalizzato l’auto privata. L’auto non la puoi escludere ma la puoi mettere in secondo piano. Se compri un’auto a Singapore, ti costa più l’immatricolazione della stessa auto. A Tokio per avere un’auto devi prima avere un posto dove metterla. Le scelte drastiche - ha detto ancora Grillo - riguardano anche la bicicletta che con tutto l’indotto, il turismo, il trekking eccetera è già al 12% del Pil e continua a crescere”.
Potrebbe spostarsi a Roma, forse già lunedì prossimo, la protesta dei lavoratori del trasporto pubblico locale contrari alle ipotesi di privatizzazioni. La proposta è stata lanciata da sindacati e lavoratori durante l’assemblea di Amt. “Qui c’è l’assassino del trasporto pubblico - ha detto Andrea Gamba (Cgil) - ma bisogna andare a trovare il mandante. È necessario andare a Roma, con delegazioni da tutta Italia, perché sono lì i colpevoli di questa situazione”.
di redazione