venerdì 18 ottobre 2013
Dopo qualche giorno di pausa, dettato non tanto dagli impegni professionali, quanto dalla davvero avvilente per non dire altro situazione politica, non posso davvero tacere sulla striminzita manovra di bilancio licenziata dal Governo. Eppure il Premier Enrico Letta con tono roboante ha convocato una conferenza stampa per annunciare che non verrà aumentata la pressione fiscale e che le tasse sul lavoro e sulle imprese, il famoso cuneo fiscale, garantirà la ripresa.
Come giustamente osserva il professor Sabelli, si tratta di una presa in giro bella e buona, determinata dalla politica neodemocristiana di tanti componenti del governo, appartengano essi vuoi al Pd vuoi al Pdl. Due giorni fa leggevo su tutti i quotidiani che in Francia la signora Le Pen e il suo partito aveva sfondato nella Regione di Grenoble, ottenendo addirittura la maggioranza assoluta. La domanda che io e tanti altri ci siamo posti, ma il partito della Le Pen non è lo stesso partito di estrema destra tanto combattuto e odiato dalla gran parte del nostro apparato politico? La risposta è affermativa e la spiegazione del successo è addirittura ovvia.
La Francia da sempre, l’Inghilterra dai tempi della Thatcher, la Germania dai tempi di Adenauer, tutti grandi statisti, anche condividendo il concetto di Unione Europea, non hanno mai perso l’orgoglio nazionale, ragion per cui la Francia (ricordate l’espressione “grandeur”) sentendo odor di bruciato in presenza di un governo socialista, in qualche modo arrendevole, si è svegliata in modo deciso premiando un partito che dell’orgoglio nazionale ha da sempre fatto una bandiera.
L’Italia ormai da tempo ha dimenticato quei valori e negli ultimi due anni, attraverso le strategie di Napolitano, condivise dall’ormai prono Berlusconi, e con il pesantissimo intervento del tecnocrate Mario Monti, è praticamente commissariata da quell’Europa che ha contribuito a fondare. Nel frattempo gli italiani, che nel mondo sono conosciuti come il popolo più scaltro della terra, non hanno gli anelli al naso, ragione per la quale prevedo tempi davvero difficili per questo strano governo. Non è sufficiente fare annunci per nascondere la realtà di quanto accade. L’Imu della cui abolizione va tanto fiero Berlusconi, gli italiani la pagheranno più salata attraverso una nuova tassa il cui nome cambia giornalmente.
Guai invece a parlare di dismissione dell’enorme e improduttivo patrimonio immobiliare o di tagli agli enormi sprechi, gioia e strumento di dissipazione pubblica, in danno dei cittadini che non ricevono servizi adeguati. Infine, a che servono le trasmissioni quotidiane di “Quinta Colonna” di Del Debbio, se non a porre in evidenza situazioni miserevoli per dimostrare attraverso la televisione i tanti esempi di carità che dovrebbe essere di esclusiva pertinenza delle istituzioni ecclesiastiche? L’orgoglio e la dignità di un Paese si dimostra attraverso provvedimenti seri e ambiziosi a dispetto degli altri Paesi europei che godono di permessi scandalosi, autorizzati a sforare il debito pubblico, quali la Spagna e la stessa Francia che non si accontenta, tali da assicurare progresso e occupazione.
Nulla di tutto questo s’intravede all’orizzonte e nell’approssimarsi delle feste natalizie con l’aumento scellerato dell’Iva e con la riduzione delle detrazioni fiscali, ne vedremo non delle belle ma delle brutte. Intanto la morte del criminale tedesco occupa intere pagine di prestigiosi quotidiani mentre meriterebbe l’oblio, ma non per dimenticare i gravi episodi, ma per non dare all’evento l’importanza che non merita.
Nel mentre gli italiani si chiedono Berlusconi dov’è, ha accettato l’ospitalità di don Mazzi o quella strumentale di Pannella? Forse avrebbe accettato volentieri l’ospitalità offertagli dal suo amico Putin. Ma un liberale può abbandonare il proprio Paese per rifugiarsi in quello che è stato la culla del comunismo sovietico? Giammai. Non ci resta che attendere gli eventi sperando di poterci ancora chiamare Italiani!
di Titta Sgromo