martedì 23 luglio 2013
«Una moratoria legislativa sui temi etici». A proporla, a conclusione della Summer School di formazione politica "Sorrento 2013" organizzata dalla fondazione Costruiamo il Futuro, sono Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi.
«Nel momento in cui l'Italia affronta una straordinaria depressione civile, economica e sociale combinata con una persistente fragilità politico-istituzionale, appare necessario - sottolineano gli esponenti del Pdl - evitare l'introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo con particolare riferimento ai principi della tradizione, dalla vita alla famiglia naturale, alla libertà educativa». «La stessa stabilità politica ne trarrà vantaggio perché il formarsi di maggioranze variabili su principi fondamentali mette a rischio quella coesione che costituisce presupposto per le rilevanti decisioni che dovranno essere assunte in relazione alla grande crisi dell'economia e del lavoro», concludono.
Di segno opposto l'opinione del Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Giancarlo Galan: «Il senso comune del popolo va nella direzione di rivendicare una politica protagonista, e non mera comparsa nella vita sociale, una politica culturalmente attiva, rappresentata da uomini e donne capaci di affrontare un dibattito per raggiungere una sintesi. È nostro preciso dovere trovare soluzioni, dare risposte, predisporre misure in grado di abbattere le barriere che quotidianamente incontrano i cittadini. Questo vale tanto in termini economici che civili».
«La nostra gente - sottolinea Galan - ci chiede passi avanti per il Paese, ci chiede condizioni di vita migliori: ripresa economica, maggiori diritti. Per dirla con un espressione cara a noi, tutti, del Pdl: meno tasse, più libertà. La recessione sara' affrontata in maniera incisiva, le scelte di politica economica saranno frutto di un'inevitabile e attentissimo confronto tra più ricette proponibili vista la eccezionale gravita' della situazione, niente di meno dovrà succedere in tema di diritti civili».
A Lupi risponde anche Sandro Bondi affermando che «la mia convinzione personale è che un confronto aperto e costruttivo anche sui cosiddetti temi etici, per ricercare soluzioni ragionevoli e punti di equilibrio, non sia affatto divisivo del "senso comune del popolo"». «Ancor meno - afferma Bondi - questo confronto può mettere in discussione la coesione su cui poggia lo sforzo dell'attuale maggioranza di governo. Al contrario ritengo che un confronto responsabile su questi temi corrisponda al comune sentire del popolo italiano, sia dei credenti che dei non credenti, e inoltre sono convinto che questo sforzo positivo possa contribuire a rinsaldare lo spirito di collaborazione che è a fondamento dell'azione dell'attuale governo».
di Giorgio Alfieri