La magistratura che "uccide" la democrazia

venerdì 12 luglio 2013


Berlusconi è stato condannato per frode fiscale nei primi due gradi d giudizio a 4 anni di reclusione e a 5 di interdizione dai pubblici uffici. La frode nel 2002 sarebbe stata di 4,9 ml di euro ,nel 2003 di 2,4. In quei 2 anni Berlusconi avrebbe pagato circa 700 milioni di tasse. Premesso che pregiudizialmente non sono berlusconiano né anti e che sono solo favore della legalità e dei diritti dei cittadini, non posso non pormi alcune domande. Esiste una certa magistratura che disattendendo l’imprescindibile ruolo di terzietà assume posizioni di parte assumendo il ruolo improprio di lotta verso avversari politici? Bonanni con una lettera al “Corsera” del 7 luglio affermava che la debolezza e la latitanza della politica hanno prodotto sempre più in questi anni una vera e propria supplenza della magistratura ben oltre la sua indispensabile funzione istituzionale in un Paese democratico.

È proprio questa considerazione che mi anima in una strenua difesa della democrazia e quindi dei diritti dei cittadini contro la prevaricazione di qualsiasi altro potere. Anche essendo avversari di una parte politica non si può accettarne l’eliminazione ad opera di alcuni magistrati perché potrebbe accadere nel tempo il contrario e questo è contro ogni forma di democrazia. Non so se Berlusconi abbia o meno evaso il fisco ma, mi chiedo: perché nei casi analoghi di Luciano Pavarotti e di Valentino Rossi, accusati di aver evaso parecchie decine di milioni di euro, si è proceduto a un concordato mentre per Berlusconi si procede alla condanna penale e all’interdizione dai pubblici uffici? Il Tribunale di Milano nell’udienza del primo marzo 2010 non riconosce il legittimo impedimento a Berlusconi premier perché avrebbe dovuto presiedere a una riunione del Consiglio dei ministri non prevista. Fa ricorso e la Consulta dà ragione al Tribunale di Milano per quanto riguarda il conflitto di attribuzioni. I difensori di Berlusconi dopo la condanna presentano ricorso in Cassazione, questo viene fissato a circa 10 giorni dalla presentazione in data 30 luglio e prevede la sentenza nello stesso giorno.

Mai vista una così grande efficienza! Nel processo Ruby, Berlusconi è stato condannato a 7 anni di reclusione e all’interdizione per aver indotto alla prostituzione una minorenne nonostante l’interessata avesse più volte negato di aver avuto qualsiasi forma di rapporti sessuali con il premier. Tra pochi giorni inizierà a Napoli il processo contro Berlusconi per corruzione di un senatore passato da sinistra a destra. Non posso sapere perché il senatore abbia lasciato la sinistra, ma quante centinaia di volte abbiamo assistito al cambiamento di casacca di parlamentari senza che ne sia scaturito alcun processo? Quando è stato intercettato Fassino che informava D’Alema (“finalmente abbiamo una banca”), la notizia , coperta da segreto istruttorio, veniva pubblicata da “Il Giornale” di proprietà del fratello di Berlusconi. Centinaia di volte abbiamo assistito alla pubblicazione di segreti istruttori; l’unico ad essere processato è Berlusconi pur non essendo il proprietario del quotidiano, perché a detta dei magistrati non poteva non sapere! Anche noi italiani, al di là del credo politico, non possiamo non sospettare una partigianeria di alcuni magistrati che neutralizza quella democrazia che abbiamo conquistato dopo secoli di lotta e tanti sacrifici di vite umane.

(*) Componente della “Comunità de L’Opinione”


di Enzo Maiorana (*)