Caro Presidente condanni i colpevoli

mercoledì 10 luglio 2013


Il Presidente Napolitano, in occasione dell'incontro per lanciare l'Expo' di Milano 2015, sprona a " ritrovare la fiducia in noi stessi " e boccia le "tendenze pessimistiche e le diatribe domestiche". E' evidente che l'incitamento è rivolto agli italiani la bocciatura ai politici che si dividono in mille correnti a danno dei progetti. Caro Presidente, cosa debbono e possono fare di più gli italiani che già da decenni non fanno già? L'Italia continua ad andare avanti solo per l'abnegazione della Gente nonostante le mille difficoltà frapposte dai politici dei tutto inidonei a pensare al miglioramento socio-economico della Nazione ed a programmare il futuro delle prossime generazioni. Le imprese fanno miracoli per sopravvivere, lo Stato spreca ingenti risorse.

Nella classifica della competitività siamo tra gli ultimi Paesi e tra i primi per corruzione, sprechi ed impedimenti burocratici. I primi due bruciano da 60 a 80 miliardi di euro l'anno ognuno. La burocrazia brucia 30 miliardi e cosa ancora più grave paralizza qualsiasi iniziativa imprenditoriale e lo stesso tentativo di cambiamento. Niente può superare lo sbarramento disposto dall'alta burocrazia, codici ,Costituzione. Data l'immensa selva di norme, le potenti lobby con i migliori avvocati paralizzano qualsiasi tentativo di riforme..I politici d'altra parte si guardano bene dal disturbare le grandi lobby basta pensare alla scomparsa del ministero della semplificazione che in Italia è da considerare propedeutico allo sviluppo.

Da noi esiste una pletora di organi istituzionali tutti con potere di veto. Vicino Roma sarebbe dovuto sorgere un grande interporto ma dopo 15 anni di riunioni, autorizzazioni, pareri, conferenze di servizio, si è scoperto che in una piccolissima superficie crescevano fiori rari. Persi tanti anni di lavoro e buttate al vento le speranze di occupazione e di sviluppo. Caro e stimato Presidente di fronte ad una così triste realtà è difficile spronare gli italiano ad avere più fiducia semmai da Lei ci aspetteremmo una più chiara condanna dei responsabili.

(*)associazione "La comunità dell'Opinione"


di Enzo Maiorana(*)