Siena, al ballottaggio il funzionario di Mps

giovedì 30 maggio 2013


Niente sindaco al primo turno a Siena, a differenza di Massa e Pisa dove sono stati confermati i primi cittadini Pd uscenti. Nella roccaforte rossa della Toscana non accadeva da venti anni che un esponente del Pci andasse al ballottaggio. Allora fu il padre dell'attuale leader dei moderati di centrodestra, il chirurgo Eugenio Neri, ad opporsi inutilmente alla potente macchina elettorale delpartito egemone della città. La bufera giudiziaria che ha coinvolto i vertici del Monte dei Paschi e provocato le dimissioni dell'ex sindaco Franco Ceccuzzi, eletto nel 2011, messo in discussione un anno dopo dai consiglieri del Pd della sua maggioranza, ha avuto vaste ripercussioni nell'elettorato di sinistra. Non quante ne sperava Beppe Grillo, che è statoi a Siena ben due volte in campagna elettorale per sostenere il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle.

Il tracollo del Pd c'è comunque stato: dal 54,7% di Franvco Ceccuzzi il centrosinistra(compresa Sel) è sceso in due anni con il leader Bruno Valentini al quaranta circa per cento. La sinistra va al ballottaggio (e si teme un ulteriore calo dell'affluenza alle urne che è stata del circa 8 per cento) fortemente acciaccata e preoccupata per lo sbandamento creato in città dalle vicende della banca che hanno coinvolto migliaia di famiglie. Se l'effetto Monte dei Paschi non ha travolto completameyte il Partito democratico lo si deve alla discesa in campo per contrastare Grillo del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che si è impegnato in prima persona partecipando alla campagna elettorale a favore dell'esponente della sua corrente Bruno Valentini, 57 anni e funzionario del Monte dei Paschi. Il centrodestra di Eugenio Neri resta ancora molto lontano, anche se ha ottenuto più voti rispetto alle amministrative di due anni fa quando era candidato sindaco Alessandro Nannini, fratello della "rossa" Gianna. Il risultato più deludente è stato quello del Movimento 5 Stelle che alla cadi portavoce-sindaco aveva candidato l'informatico Michele Pinassi.

Nelle politiche di febbraio i pentastellati avevano raccolto il 21 per cento dal 3,7 delle amministrative del 2011. In tre mesi hanno perduto pesantamente consensi, fermandosi ad appena all'8,2. Era convin zione di Grillo che i disastri della banca e della Fondazione avrebbero spinto i senesi ad abbandonare il Pd. "Siena, dicevano i grillini, è la città dello scandalo, il simbolo del consociativismo banche-partiti". Le elezioni non hanno dato i risultati sperati. Al ballottaggio i senesi si apprestano ad eleggere sindaco un personaggio che ha lavorato 30 anni al Monte e che quindi conosce tutti i meccanismi che legano la banca, la Fondazione,i partiti della sinistra, le istituzioni della città a partire dall'Università al complesso ospedaliero. Cosa cambierà? Molti osservatori sono covinti che non torneranno più i tempi del diessino Ceccuzzi, testimone di nozze del "gran capo" del Monte Giuseppe Mussari che ha scalato anche il vertice dell'Associazione bancaria italiana al Palazzo Altieri di Roma, a due passi dal Senato e da Montecitorio. Non hanno avuto problemi, invece, i sindaci uscenti di Massa, Alessadro Volpi, e di Pisa, Marco Filippeschi, rieletti con oltre il 53 per cento dei voti al primo turno. Una resurrezione del Pd in crisi in due città, però, dove il centrodestra praticamente non esiste.


di Sergio Menicucci