Popolari a Roma, idee per il futuro

sabato 18 maggio 2013


Con i “Popolari” a Roma e il candidato sindaco Giovanni Palladino non si va contro nessuno, ma con tutti (quelli che ci vorranno stare) su proposte e soluzioni concrete. Dalla logica del conflitto che ormai ha stancato anche i più accaniti moralisti all’opportunità del cambiamento... per un equilibrio possibile. Nel suo programma “Roma merita un grande futuro”, Giovanni Palladino fa proposte innovative come il trasferimento dei poteri dal Campidoglio ai Municipi, lo smaltimento dei rifiuti in impianti al plasma a zero emissioni, il voler fare di Roma la prima città al mondo che va ad idrogeno. I Popolari a Roma o meglio i Popolari Liberi e Forti, non si perdono nella nostalgia della storia, anche se Giovanni Palladino è il figlio del fu professor Giuseppe esecutore testamentario di don Luigi Sturzo, ma vogliono fare storia. Il candidato sindaco ci riferisce che Roma merita un grande futuro. “Dopo ogni scandalo, si può imparare qualcosa di utile per evitare lo stesso errore in futuro.

Ma a Roma, gli scandali continuano giunta dopo giunta senza che nessuno sia in grado di invertire la tendenza di un degrado, che deturpa la bellezza della Città Eterna. Buche nelle strade, sporcizia, manifesti e graffiti selvaggi, cartelloni ovunque, persino lungo le piste ciclabili, erbacce e così via” sono le sue parole. Molti abitanti di Roma soffrono per questa situazione di abbandono e sentono il Campidoglio lontano. La soluzione sta nel ricorrere al principio di sussidiarietà per affrontare i problemi al livello più vicino in cui questi sorgono e dove la “cura” è maggiormente condivisa, perché suggerita da chi subisce più direttamente il danno e desidera vivere in un ambiente ben gestito. Di qui l’idea – proposta al primo punto nel Programma di “Palladino Sindaco di Roma” - di trasferire maggiori poteri amministrativi e di gestione dal Campidoglio ai 15 Presidenti dei Municipi. Il Sindaco deve invece fungere da stratega, regista e controllore dell’attività dei veri sindaci della città, suddivisa in 15 municipi proprio per essere gestita in maniera più efficiente. Roma come Berlino, basta andare a Berlino e vedere come questa intelligente delega di poteri ha reso più bella e vivibile la città. Lo smaltimento dei rifiuti in impianti al plasma a emissioni zero poi, non è solo una necessità, ma anche una scelta di campo favorita da un “miracoloso” progresso tecnologico, che consente di proteggere l’ambiente in maniera più efficace e meno costosa. Sistemi avanzati di riciclaggio, compostaggio e riuso dei rifiuti urbani hanno già mandato in pensione inceneritori e termovalorizzatori in numerose città del mondo, per non parlare delle “famigerate” discariche.

Pertanto, è davvero scandaloso che i contribuenti italiani, unici al mondo secondo Palladino, siano ancora costretti a pagare diversi miliardi di euro (8,4 nel 2012) per disfarsi dei rifiuti, magari per portarli all’estero (con notevoli costi aggiuntivi) e distruggerli in moderni impianti di smaltimento al plasma a emissioni zero che in Italia ancora non esistono. Questa è una tecnologia che brucia i rifiuti con temperature molto alte (intorno ai 4.000 gradi) senza produrre alcun fumo o diossina inquinante. Uno dei più grandi impianti al plasma si trova a Monaco di Baviera a fianco dello Sheraton Hotel, senza che un cliente del più prestigioso albergo della città si sia mai lamentato. La proposta contenuta nel Programma di “Palladino Sindaco di Roma” è di “importare” subito questa rivoluzionaria tecnologia, anziché continuare a “esportare” i rifiuti in Abruzzo o in Germania. Per motivi ecologici, per motivi economici (complessivamente costa meno, perché evita tante spese aggiuntive), per motivi pratici (non richiede la raccolta differenziata), ma anche per motivi di “pulizia morale”, ben consci di quanto il nostro sistema attuale di gestione dei rifiuti sia fonte di corruzione e di criminalità.

È poi evidente che questo intelligente cambiamento favorirebbe una sensibile riduzione della tassa sui rifiuti urbani, il cui costo deve oggi coprire anche il viaggio del prodotto in Germania o in Olanda e il suo smaltimento, per la gioia dei tedeschi o degli olandesi, governati da una classe politica di tutt’altro livello e competenza (tecnica e morale) rispetto alla nostra. Inoltre fare di Roma la prima città al mondo che va ad idrogeno. A Roma c’è un pessimo servizio del trasporto pubblico e tasso d’inquinamento dell’aria tra i più elevati. Per iniziare la “bonifica”, vi è la proposta di fare un primo acquisto di 30 autobus a idrogeno senza che il Comune debba sborsare un euro. Questi mezzi sono belli, silenziosi ed ecologici, dal tubo di scappamento esce solo acqua distillata. Londra ne ha soltanto 6 e in nessuna città ve ne sono più di 10. Il Comune Roma può fare da leader a livello mondiale in questo proponendo a 30 grandi imprese italiane e straniere di sponsorizzare l’autobus rivestendolo con la loro “livrea”. Programma ambizioso quello de “I Popolari” per Roma, in tal modo ambedue costituirebbero certamente una novità, al di là di una nostalgia del passato, bisogna solo superare la resistenza di ben note “lobbies”, legali e illegali.


di Vito Piepoli