Viterbo: il primo partito sono i grillini?

sabato 18 maggio 2013


Si affida ai soldi europei per la riconferma a Palazzo dei Priori il sindaco uscente di Viterbo Giulio Marini. Il parlamentare del Popolo della libertà aveva rinunciato al seggio a Montecitorio per restare primo cittadino dei viterbesi quando è scattata l’incompatibilità tra le due cariche. Il percorso dell’amministrazione di centrodestra è stato irto di difficoltà e insidie. La mancata realizzazione dell’aeroporto su cui si erano appuntate tante speranze, le precarie condizioni della viabilità ( la Cassia è rimasta con la sua strettoia di Cura di Vetralla e senza doppia corsia negli ultimi 50 km, non completato il collegamento Cassia-Civitavecchia), le continue sofferenze dei pendolari per la disastrosa tratta ferroviaria Vt-Roma hanno offuscato lo slancio iniziale degli amministratori di centrodestra. Grave è stato, politicamente, l’errore di non aver inserito alcuna donna in giunta, meritando la censura del Tar del Lazio su iniziativa del Pd locale.

Non sono mancate le divisioni interne che hanno portato tre consiglieri comunali della maggioranza a costituire il nuovo gruppo “Alleanza per Viterbo”. Marini, tuttavia, è un politico combattente ( sulla breccia politica da una quindicina d’anni, ha fatto anche il facchino di santa Rosa), capace di rimettere in navigazione la barca traballante. Grazie all’intervento del vicepresidente della Ue Antonio Tajiani ha ottenuto da Bruxelles per Viterbo un pacchetto di 13 milioni di finanziamenti per progetti legati alla Valle di Faul e al centro storico. Opere pubbliche e interventi per il rilancio di Viterbo dentro le mura. Gli avversari sono agguerriti anche se troppi e sparpagliati. I candidati a sindaco sono 14, le liste superano la ventina per 32 posti da consigliere comunale. Per avere un quadro di riferimento sugli orientamenti politici dei viterbesi rispetto al 2008( quando Marini battè il tesoriere Pd Ugo Sposetti) vanno tenuti presenti due eventi: l’elezione di Nicola Zingaretti a presidente della Regione Lazio a capo di una coalizione di sinistra, prendendo il posto di Renata Polverini battendo Francesco Storace e i risultati delle politiche di febbraio scorso.

Zingaretti è sceso in campo personalmente a favore del candidato sindaco del centrosinistra Leonardo Nichelini, ingegnere, presidente della Coltivatori diretti e del Consorzio agrario. Al bar Schenardi ha firmato un patto in 6 punti per la città più come “ sostenitore che da Presidente della Regione”. Ma il significato della sua presenza accanto a nichelini è chiaro. Tanto che il Movimento 5 stelle ( candidato portavoce-sindaco il quarantenne agente immobiliare ma anche volontario al canile di Bagnaia Gianluca De Dominicis) ha scritto una lettera a Zingaretti annunciando che fin dal 28 maggio o nell’ipotesi di ballottaggio dopo il 10 giugno chiederà ragione degli impegni presi. Un’altra carta che il centrosinistra vuole giocarsi è quella delle sinergie con Civitavecchia, il cui porto sta diventando il più importante del Mediterraneo per le navi da crociera e la cui amministrazione è guidata dal Pd Pietro Tiddei. Grillo ritiene che anche nelle amministrative il suo messaggio di cambiamento possa fare breccia sui viterbesi che appena 3 mesi fa gli hanno dato alle politiche la maggioranza relativa in città con il 31,8 per cento ( 12.567 voti) a fronte del 23,7 del Pdl e al 20, 4% del Pd. Poi ci sono le liste civiche e l’uragano Filippo Rossi che intende aggregare tutti i riformatori e la massa degli scontenti di come è stata amministrata la città.


di Sergio Menicucci