Sinistra che più sinistra non si può

martedì 26 marzo 2013


Sabato sera, a commento del video sulla manifestazione indetta da MicroMega, si leggeva testualmente sul sito Repubblica.it: «A Roma piazza Santissimi Apostoli si è riempita per l'appuntamento convocato da MicroMega e dal popolo Viola per l'ineleggibilità di Berlusconi. "È la manifestazione più 'francescana' che ci sia mai stata nella storia del Paese, mentre nell'altra piazza, quella di Berlusconi, c'è il raduno dell'opulenza in odio ai magistrati e alla Costituzione" ha osservato dal palco Paolo Flores d'Arcais, promotore dell'iniziativa». E come poteva essere altrimenti... È davvero il male di questa sinistra: quello di non capire che limitarsi a manifestare "contro qualcuno" senza proporre altro se non la fatua immagine di qualche togato eletto a emblema del nulla, non porta ad altro che alle sconfitte elettorali. Certa sinistra è piuttosto masochista.

Anzi, nella fattispecie della manifestazione di sabato scorso, ricorre anche a stupide strategie pur di ostacolare l'avversario: si prenota piazza San Giovanni per la propria manifestazione, il centro-destra è costretto a 'ripiegare' su piazza del Popolo, e all'ultimo momento Mini- Micro-Media porta i propri ultras in un'altra location ad ascoltare il verbo dei vari (ma non tutti) manettari nazionali. Ai quali non è stata evidentemente sufficiente la batosta elettorale (per informazioni rivolgersi ad Ingroia, Di Pietro e compagnia...) per convincersi di modificare quel poco di credibile che resta della loro strategia politica. Niente da fare, insistono fiancheggiati da un qualsiasi Travaglio che si trasforma in una statua di sale quando viene chiamato, da una delle 'vittime' dei suoi monologhi, ad un confronto diretto. Insomma una sinistra che più sinistra (nel senso più nefasto del termine) non si può. E che si ostina anche a confondere le necessitá del Paese con le esigenze del Cavaliere continuando a "sparare" contro quest'ultimo (anche tramite l'esercito dei magistrati amici) anzichè proporre soluzioni e ricette per i problemi del primo. Questione di scelte tattiche.


di Gianluca Perricone