martedì 5 marzo 2013
“Autodichia”. Vedi relativa voce allo Zanichelli: “Potestà riconosciuta alle Camere e alla Corte Costituzionale di giudicare, sostituendosi in ciò agli organi della giustizia amministrativa, sulle controversie relative al rapporto di impiego del personale da essi dipendente”. E quindi di deliberare e giudicare su sprechi del personale e dei dirigenti. E di regolare gli appalti per i lavori di questi organi. Senza controlli di sorta da parte della Corte dei Conti. Una parola da imparare, forse per prima, da parte dei nuovi deputati e senatori del neo eletto Parlamento che deve ancora insediarsi. E che porta dritta dritta a una sorta di appello dei radicali ai grillini.
Visto che i radicali hanno lavorato sessanta e passa anni per voi, avendo inventato ben prima di Casaleggio l’anagrafe tributaria di eletti e nominati nonché l’idea di mettere in rete tutti i dati dei costi della pubblica amministrazione, a cominciare di Camera e Senato, perchè adesso non iniziate voi, i magnifici 161 nei due rami del Parlamento a lavorare per tutti i cittadini? Anche per sdebitarvi dell’enorme debito morale che avete in materia di lotta ai privilegi della casta con i suddetti radicali? Ad esempio, visto che pare che dovrete fare uno stage sul funzionamento del Parlamento, potreste rivolgervi a ex deputati esperti come Rita Bernardini che hanno fatto la storia dell’opposizione non addomesticata in Italia.E chiederle, tra l’altro, i dati da lei strappati degli appalti e sugli sprechi incredibili della Camera, ma anche del Senato, in materia di affitti milionari in euro dei palazzi da parte di noti costruttori romani che sono riusciti a entrare nelle grazie dei vari presidenti della Camera dal 1994 a oggi. Insomma non esiste solo la casta dei parlamentari da azzoppare e cui tagliare gli stipendi. Ci sono anche i commessi di Camera e Senato che guadagnano una media di 5 mila euro netti a testa appena entrati. Ci sono i fornitori di Camera, Senato e assemblee regionali cui tagliare le unghie. E volendo ci dovrebbe essere anche il riordino degli stipendi dirigenziali della pubblica amministrazione, a cominciare dai magistrati. Che recentemente vista la mala parata presa dai parlamentari in materia di privilegi hanno immediatamente fatto e ottenuto una legge che ne sganciasse gli emolumenti, invertendo una prassi che datava da 40 anni.
Tutte queste cose le sanno i grillini che parlano di costi della politica? O pensano di andare all’arrembaggio con il solo entusiasmo? Magari condito con battute e urli come in un comizio di Beppe? La Bernardini potrebbe suggerire loro di riprendere le battaglie per la trasparenza delle forniture e dei fornitori di Camera e Senato e anche il progetto di legge per abolire o limitare al massimo il concetto di “autodichia”. Certo bisogna prima sapere che queste cose e queste battaglie esistono, avere l’umiltà di riconoscere chi furono i pionieri in materia e riprenderle senza appropriarsi indebitamente del copyright. Ma soprattutto bisogna avere la capacità fattuale di presentarsi in Parlamento il giorno che si dovrà eleggere il presidente della Camera e del Senato e pretendere che quest’ultimo immediatamente dopo l’elezione renda pubblici appalti e fornitori e li piazzi su internet. Cosa che la Bernardini da sola non ha potuto ottenere, ma che un partito votato dal 25% degli italiani con più di 100 deputati e sessanta senatori non dovrebbe avere difficoltà a rendere possibile. E a proposito di chiacchiere e distintivi, anche Pannella ha una cosa che manda a dire a Grillo e –ini, eletti, sappiate che gli attuali funzionari di Camera e Senato, non sono più, per motivi anagrafici, quelli del 1976. Che testimoniarono i grandi cambiamenti anche di regolamenti interni suggeriti dalle tattiche di filibustering della mini opposizione di quegli storici quattro deputati radicali dell’epoca.
Oggi In Parlamento ci sono vecchi e giovani marpioni messi lì dalla neo partitocrazia della seconda repubblica. E faranno di tutto per mettere agli entusiasti discepoli di Grillo e Casaleggio i bastoni tra le ruote, visto che ne va della stessa loro rendita di posizione e di privilegio. Faranno un po’ come hanno fatto nei vari dicasteri i direttori generali quando si insediavano ministri con strane idee rinnovative per la testa. Tutte queste cose concrete i radicali come al solito le metteranno a disposizione “a-gratis” per chiunque voglia farsi portavoce di queste battaglie di trasparenza. Così come tanti anni orsono, nel 1993, misero a disposizione il referendum, poi vinto con una maggioranza intorno al 90 per cento, che abolì il finanziamento pubblico ai partiti e che poi gli stessi partiti ignorarono facendosi la legge sui rimborsi elettorali che adesso non si sa come abolire. E’ bene che i giovani turchi entusiasti delle parole d’ordine anti casta di oggi non dimentichino i veri e propri martiri e profeti inascoltati delle lotte anti partitocratiche di ieri e ne prendano umilmente il testimone. Sennò i buoni propositi moriranno ancora prima di nascere.
di Dimitri Buffa