Faziosi e somari nel P.d.M.

sabato 23 febbraio 2013


Non basta creare delle “verità” ad uso della propria fazione, creare delle visioni del mondo e della storia sulla parola di pentiti “gestiti” con privilegi indecenti, con intercettazioni telefoniche ricucite e “selezionate”. La giustizia deviata del nostro paese non esita neppure di fronte al ricorso della deformazione del diritto, una deformazione che in altri tempi comportava, in capo a chi se ne fosse fatto autore, una sola qualifica: “somaro”. Ma se la giustizia è, come nel nostro paese, deviata perché divenuta espressione di partito e, quel che è peggio, del Partito dei Magistrati (P.d.M.), i “somari” non sono più tali: sono “magistrati di punta”. E, magari, questa qualifica, che sostituisce quella in uso in passato, è titolo per “mettersi” anche formalmente ed apertamente (cioè, in fondo, un po’ più correttamente) “in politica”. Frutto di una sapienza giuridica “deviata” a fini di “lotta” è l’arcinota figura pseudo giuridica del “concorso esterno” in associazione mafiosa. c’è un “abuso d’ufficio” non meno “extragiuridico”. Ed altro. pm che incriminò Sgarbi per “voto di scambio” perché, candidato in Calabria, aveva “promesso” una volta eletto, di abolire il famigerato 41bis.

Non per i suoi elettori o per i loro parenti: abolirlo con legge per tutti. Una mostruosità giuridica dello stesso genere e con evidente assonanza a quanto sarebbe arrivato poi con il reato di “trattativa tra Stato e Mafia”. E una simile “visione” del diritto i magistrati che, sostanzialmente transfughi dal P.d.M., se ne vanno a candidarsi la sbandierano tra i loro “meriti” acquisiti sotto la toga, se la portano dietro. 2 Ora Ingroia, controfigura italiana del malinconico premier Khomeinista iraniano Ahmadinejad (però un po’ stempiato) impegnato a dare connotazioni tipicamente Khomeiniste alla sua campagna elettorale, ha denunziato Berlusconi per aver promesso il rimborso dell’Imu non a chi gli darà il voto, ma agli italiani, con una legge che una ipotetica maggioranza del Parlamento da lui capeggiata voterebbe e che verrebbe pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Ma lo stato, secondo questo Khomeinista (non solo per somiglianza fisica) è “soggetto” alla magistratura, ed anche, a quanto pare, ai magistrati, benché in aspettativa elettorale.

Ed il voto di scambio secondo questi giuristi in libera uscita è anche quello consistente nella promessa di un utilità per tutti i cittadini e non solo per chi è disposto a dare il voto. Ingroia candidato, in fondo, mi preoccupa poco. Mi pochino di più certe sue denunzie, ma soltanto perché sono rimesse, pur sempre, a dei suoi colleghi. Mi preoccupa molto, poi, il fatto che questo grottesco candidato alla presidenza del Consiglio, se, come è forse prevedibile e certamente augurabile, non entrerà neppure in Parlamento, tornerà a fare il magistrato, a ricevere denunce e ad agire anche, senza bisogno di esse, “alla ricerca di notizie di reato”. Con quel che segue. Ma forse Ingroia, alla peggio, tornerà in Guatemala.


di Mauro Mellini