La Parietti, icona della politica

venerdì 1 febbraio 2013


I cosiddetti politici sono investiti da tante colpe e manchevolezze, ma i conduttori di programmi tv, talk show, di tele approfondimento, giornalisti a bassa corrente di intelletto, opinionisti del giorno dopo non sono da meno. “Quinta Colonna”, il programma politico di Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio, in fascia di maggior ascolto, manda in onda, dopo il terremoto elettorale, Alba Parietti, sociologa della politica, collega di Alesina e Giavazzi, che commenta a caldo per gli italiani il risultato delle elezioni, criticando l’operato di “pezzi da 90” del calibro di Bersani & Co, nessuno escluso. Ci tiene a precisare la scienziata della politica, con cattedra alla Harward University, che il padre è stato uomo della Resistenza (e questo le fa onore), ma soprattutto che fin da piccolissima ha mangiato pane e politica, anche quando veniva allattata con amore dai genitori.

Era il padre che quotidianamente la informava sulle vicende politiche ed insieme approfondivano settimanalmente i temi più scottanti. Ha tuonato la decana speaker più ascoltata dal popolo della sinistra (già negli anni dei mondiali del ‘90 commentava per RAI 3 i risultati delle elezioni) contro l’insipienza del navigato Bersani, pur assicurando la sua fede incrollabile verso la sinistra (“sono ideologicamente di sinistra”), ed anche, senza peli sulla lingua, contro tutti gli altri leader di partito. Si è avventurata sui temi del lavoro, sulla crisi delle imprese, sul credit crunch, sui derivati, sul fiscal compact, sul patto di stabilità, senza omettere qualche giudizio sui Tremonti e Monti bond, senza tralasciare qualche breve commento sulla BCE, sulla crisi finanziaria 2008/2012, come pure sulle banche d’affari JP Morgan e Golman Sachs. Non ha trascurato di ragguagliaci su Basilea 2 e 3, dove gli eventi recenti hanno evidenziato le maggiori criticità e debolezze. Ovviamente la nostra esperta non ha mancato di suggerire alcune ricette di buon senso o di buona gastronomia. Non si è capito bene.

Poi i nostri eroi della televisione e della carta stampata, che siamo costretti ad ascoltare e leggere tutti i giorni, a meno di non darci alla playstation 3, ci spiegano perché quel genio di Grillo ha potuto ottenere questo risultato straordinario. Allora, copiando Grillo (che ha fondato il suo successo non andando direttamente in TV, nel mercatino delle idiozie e del pressappoco), possiamo iniziare una campagna politica per mandare a casa i Del Debbio, i Vespa, i Floris, le Annunziata, le D’Amico, i Mentana (dopo 30 anni in Tv non è capace di formulare una domanda sensata), le Bignardi. Per onestà dobbiamo salvare Santoro e Telese, che non essendo platealmente schierati a destra risultano abbastanza equilibrati. Non dimentichiamo Radio Radicale, che ci intossica tutti i giorni sulle rapine di informazione e sulla dolosa truffa della esclusione dei radicali dalla informazione di regime e partitocratica, e quando trasmette la rassegna stampa, condotta dal bravo Massimo Bordin (uomo al di sopra di ogni sospetto, senza ironia), cita questo giornale “L’Opinione” soltando quando scrive su Pannella e la Bonino o sui radicali in generale (bravi!).

Facciamo appello alla Presidente Tarantola, al Presidente Confalonieri, all’editore Cairo, come ai responsabili di Sky affinché diano corso al trattamento di quiescenza per i personaggi citati, altrimenti verranno spazzati via nel giro di un mattino, a breve, al prossimo appuntamento con gli elettori italiani, che non avranno pietà neppure per i ricchi stipendiati della cosiddetta informazione politica, responsabili non secondari del declino del Paese. Voi, eterni criticoni, demagoghi dell’Auditel, dello scoop a basso livello culturale, Voi che vi ponete al di sopra degli altri, facendo finta di essere neutrali ed imparziali, che con falso tono benevolo Vi autoconsegnate l’aureola degli illuminati, dei migliori, dei tutori del giusto, buttate la maschera e fate autocritica, anche verso i cosiddetti politici, che pure potrebbero avere qualche ragione da presentare al conto dell’informazione. Non vi pare? Voi potreste essere più pericolosi dei terroristi, perché indossate l’abito talare del buon samaritano per occupare, senza merito, i vertici della gerarchia sociale, per conquistare il potere senza sangue, con le armi dell’ipocrisia, dell’inganno, della menzogna. Voi siete il male oscuro della società, una affezione sociale apparentemente asintomatica, ma che invece forma le opinioni, crea la percezione del bene e del male, approfitta della mancanza di tempo dei lavoratori che possono informarsi solo attraverso la veloce lettura e l’ascolto delle Vostri imbrogli informativi. Il destinatario delle Vostre prediche non capisce il pericolo, pensa di partecipare ad un’opera di cambiamento della giustizia di un soprassalto di vera democrazia, ma invece si sta suicidando e non lo sa.


di Carlo Priolo