Avevano proprio bisogno di Pannella?

venerdì 21 dicembre 2012


Non c’è giornale che non pubblichi articoli sull’iniziativa politica sollevata e posta da Marco Pannella, il “trittico” definito “indissolubile”, amnistia, diritto, legalità: dal Corriere della Sera al Sole 24 Ore; da La Stampa al Foglio; e Il Giornale, Il Tempo, Libero, Avvenire, Unità, Il Fatto, Il Manifesto, e via via tutti gli altri; cronache spesso accompagnate da editoriali e commenti che arricchiscono e aiutano a comprendere e capire: da Pigi Battista sul Corriere a Mattia Feltri su La Stampa, da Stefano Di Michele su Il Foglio a Vittorio Feltri su Il Giornale e Furio Colombo sul Fatto... C’è, è di abbagliante evidenza, una eccezione: La Repubblica. Il quotidiano di Ezio Mauro è, in questo, coerente con la sua linea politico-editoriale di sempre... 

In queste ore, inoltre, chi si sintonizza sulle frequenze di Radio Radicale o “naviga” nei siti radicali trova il conforto di tantissime espressioni di solidarietà, di persone note e persone “comuni”; e sono assai più di quanto si poteva credere. Pannella dunque isolato dalla società “politica”, ma non solo... Già questo dovrebbe insegnare, “dire” qualcosa a qualcuno. Non mancano le prese di posizione di esponenti e leader politici. Senza pretesa di completezza, alcune, tra le tante diffuse dalle agenzie di stampa. Alemanno: «Marco interrompi lo sciopero»; Bersani: «Sospenda sciopero, affrontare tema carceri»; Bonanni: «Il mio appello a Pannella»; Bonelli: «Sosteniamo battaglia di Pannella»; Chiti: «Interrompi sciopero. Su carceri risposte subito»; Cicchitto: «Lotta sacrosanta, non metta a repentaglio vita»; Stefania Craxi: «Basterebbe parola di Monti per salvare Pannella»; Fini: «Apprezzo ragioni ma alt sciopero sete-fame»; La Loggia: «Smetti protesta»; Nirenstein: «Italia ha bisogno di Pannella»; Rotondi: «Pannella fa battaglia di civiltà e di carità cristiana»; Schifani: «Ti prego, interrompi sciopero. Il paese preoccupato, il tuo appello non cadrà nel vuoto»; Serracchiani: «Fermati, lotta con altri mezzi»; Vendola: «Sospenda sciopero abbiamo bisogno sua voce. Estrema sollecitazione Pannella deve trovare risposte adeguate»...

Sono prese di posizione di politici, di persone di potere (lo si dice dal punto di vista tecnico, depurato da ogni considerazione di merito): avevano bisogno del “forcipe” Pannella per dire, annunciare, auspicare quello che dicono, annunciano, auspicano? C’è voluto Pannella, quello che sta facendo, perché ci si smuovesse e scuotesse dall’apatia, dall’indifferenza, dall’ignavia che ci avvolge e imprigiona? Essendo loro persone di potere, persone che se vogliono possono: perché non hanno finora fatto, perché non fanno? 

Si appellano a Pannella, perché finalmente deglutisca un sorso d’acqua, e sa il cielo se non si desidererebbe che ciò avvenisse, e siamo disposti a sostituirsi a lui per qualche giorno, se questo servisse a farlo sia pure momentaneamente desistere, se questo potesse servire a fargli e farci guadagnare tempo. Ma loro, cosa sono disposti a fare, da ora, da subito? E uno – uno! – che sollevi la questione imprescindibile di una informazione negata... Non con una manciata di minuti, con la comparsata in questa o quella trasmissione. Quello che va riconosciuto è il torto fatto patire; sono le scuse che vanno fatte; e il vulnus inferto che va sanato, il danno procurato che occorre risarcire.


di Valter Vecellio