Grilli: «Il Fmi promuove Monti»

sabato 15 dicembre 2012


Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) blinda la candidatura a premier di Mario Monti, facendo proprie le istanze dei poteri forti bancari dell’Ue. Una candidatura ammantata dalle parole del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli. «Le sue coraggiose riforme - dice Grilli in un’intervista a Bloomberg - L’Italia è sulla strada giusta e bisogna continuare su questa strada. I mercati ci mostrano che siamo nella giusta direzione: le riforme varate da Monti devono continuare, non importa quale governo ci sarà. Bisogna andare avanti con l’agenda di Monti che è l’agenda dell’Europa». Il ministro «smorza le preoccupazioni sull’incertezza politica ed economica in Italia». Grilli, senza entrare nel merito delle prossime elezioni, precisa: «La situazione in Italia si sta stabilizzando, l’incertezza accompagna tutte le elezioni, in Italia c’è consapevolezza di quello di cui il paese ha bisogno». Ma di che ha bisogno l’Italia? Di assurgere a colonia tedesca o di dimostrare all’Fmi di non avere più un briciolo di sovranità popolare? Senza sbilanciarsi su una possibile candidatura di Monti, che a Bruxelles ha incassato la candidatura di Ppe e Socialisti europei, Grilli non nasconde di parteggiare per il piano alto. «È il mio premier e sarei contento se decidesse di impegnarsi di più nei confronti del paeseA aggiunge il ministro, mettendo in evidenza come il peggio della crisi in Italia e in Europa «è passato». «Il paese - afferma Grilli - non ha bisogno di aiuti: non abbiamo gap fiscali da colmare, abbiamo un’agenda credibile e una posizione fiscale fra le migliori al mondo». E spiega: «Una riduzione del rapporto deficit pil del 4% l’anno in Italia è possibile con una crescita nominale al 3% che consentirà un calo del debito del 3%. Un altro 1% arriverà dalle privatizzazioni, su cui l’Italia è credibile. A promuovere Monti è anche il Fmi». «Monti ha preso misure coraggiose per migliorare i conti e ha dato il via a importanti riforme strutturali», rincara la dose il portavoce del Fondo, Gerry Rice. «Noi riteniamo che sia essenziale continuare ad attuare le misure decise per assicurare la sostenibilità e rilanciare la crescita. L’Italia ora è sulla strada giusta e bisogna continuare su questa strada - incalzano dall’Fmi -. Monti ha adottato misure giuste sul fronte della crescita, della sostenibilità e nell’assicurare gli aggiustamenti di bilancio, accelerando la riforma del mercato dei prodotti e la creazione di lavoro, anche per i giovani. È importante attuare le misure iniziate da Monti». Una posizione, quella del Fmi, che sembrerebbe lasciar trapelare timori sulla possibilità che si lasci la strada intrapresa. Nell’ultimo rapporto sullo stato di salute del Belpaese, il Fmi aveva anche lanciato un avvertimento: «Senza le riforme necessarie, la crescita potenziale continuerà a restare debole, pregiudicando ogni possibilità di una seria ripresa dell’economia. Assicurare stabilità e crescita in Italia - affermava il Fmi - richiede non solo mantenere lo slancio per le riforme, ma anche progressi a livello europeo nel rafforzare la moneta unica». È evidente che i timori d’un partito votato dall’uomo di strada, dal consenso popolare, turbino il “salotto buono”. Per Giulio Tremonti è evidente: «Le banche chiedano 10 anni di dittatura bianca per il Belpaese».


di Ruggiero Capone