Proposta indecente per il centrodestra

martedì 27 novembre 2012


Di congressi nazionali neppure a parlarne e, di conseguenza, di assisi regionali, provinciali e comunali poco meno che l’ombra. Eppure il Pdl si dichiara pronto, costi quel costi (ma tanto peggio di così non si può) alla prova delle “primarie”. Le uniche, credo nel mondo, ad essere state convocate per la settimana precedente il Santo Natale, periodo nel quale il costume nazional-popolare è stato da sempre poco avvezzo a sostituire la folle corsa al regalo (che quest’anno sarà comunque “sobria”) con qualsivoglia alternativa. Figurarsi quella proposta da un partito che da lustri non ha nemmanco indetto un congresso di sezione.

Né si può dire che il partito di cui sopra si sia proposto in modo allettante all’eventuale (tafazziano) elettore disposto a mettersi in fila il prossimo 16 dicembre. E poi, se le primarie sono solo “di partito” e non di schieramento (come invece è accaduto nel centrosinistra), vuol dire che ciò che è rimasto del Pdl intende presentarsi solitario al prossimo appuntamento elettorale? O anche agli stessi candidati non è stato chiaro che le primarie non sono per la guida del partito bensì per quella del governo nazionale? 

Santanché, Proto, Cattaneo o Samorì (solo per citarne alcuni): davvero credono o hanno creduto di essere i migliori candidati per vincere le primarie, poi le elezioni e quindi guidare il paese? Ma siamo su Scherzi a parte o cos’altro?Del resto, appena si è udito nell’aria il grido “faremo le primarie!”, si è scatenata una bagarre tipica di un partito allo sbando: candidati a più non posso, nomi in qualche caso praticamente sconosciuti, il Cav. indeciso (usiamo un eufemismo), “i soldi chi li mette”, ed altre amenità. Il 16 dicembre si faranno le primarie…

Ed allora ecco una proposta indecente. Si è davvero convinti, nell’intero centrodestra, che stando così le cose non siano poi così dannosi cinque anni di opposizione durante i quali, magari, si possa provvedere a pulire a fondo l’intero schieramento presentandosi poi, dopo un lustro, con un soggetto politico che sia nuovo di zecca e non solo nel nome? E sarebbe, viceversa, meno indecente invece essere cancellati dagli eventi che non si è stati in grado di anticipare ed interpretare? A ben pensare, forse, tanto indecente una simile idea tanto potrebbe non essere.


di Gianluca Perricone