L’alleanza Idv-Grillo brucia voti al Pd

martedì 6 novembre 2012


L’alleanza Grillo-Di Pietro con Antonio Ingroia premier alle prossime elezioni se la sono cercata sia il Pd di Bersani che Sel di Vendola. Il Partito democratico cerca in qualche modo d’oscurare la carente democrazia interna con il teatrino delle primarie, ma l’elettorato italiano sa benissimo che sia il Pd che il Pdl si sono chiusi, non accettano più nuovi adepti. Ecco che il voto di protesta premia chi è tenuto fuori dai giochi d’una poco democratica alternanza. Forse l’alleanza Grillo-Di Pietro non governerà mai l’Italia, certamente non raggiungerà il 51%, con molta probabilità raccoglierà oltre il 20% di consensi. Ecco che nell’Idv come nel “5 Stelle” c’è chi inizia a chiedersi cosa si possa fare con più di 150 deputati ed una forte presenza in tutte le amministrazioni locali. Domande che alimentano il dibattito interno. Parimenti c’è chi si chiede se la puntata di Report contro Di Pietro non sia stata gradita al Pd di Bersani. Un killeraggio mediatico già visto. Quasi una bomba ad orologeria progettata dai “democratici” per boicottare l’Idv.

Gli strascichi del dibattito interno all’Italia dei Valori sono stati al centro dell’assemblea emiliana degli iscritti (s’è svolta domenica scorsa a Bologna). Proprio dalla rossa Emilia sarebbe partito l’ordine d’affondare l’Idv. Ma l’ex pm s’è ben difeso: unico risultato sortito dal Pd è l’accentuarsi delle due diverse visioni politiche nel partito di Di Pietro.

Liana Barbati (capogruppo Idv in Regione Emilia) ha ammesso che «ci sono due visioni diverse, una è quella del capogruppo alla Camera, Massimo Donadi, più vicina al centrosinistra e allo stare con il Pd; l’altra, quella del presidente Di Pietro, più movimentista, per un soggetto politico nuovo nel quale oltre all’Idv ci siano anche pezzi di società civile, parti della Fiom...». Ma, per gli strateghi del Pd, le mosse di Di Pietro avvicinano ai palazzi istituzionali lo spettro del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. «Io - esclama la Barbati - mi sento più vicina a Di Pietro».

Non dimentichiamo che nuota nel laboratorio politico emiliano anche Franco Grillini (storico leader dell’arcigay ed attuale consigliere regionale Idv. «In generale, il partito deve cambiare forma e forse anche il nome - dice Grillini - Aspettiamo l’esito dell’incontro del gruppo parlamentare. Personalmente, non sono molto interessato al rapporto privilegiato con Grillo. Lui vuole chiudere i partiti e io non mi voglio far chiudere da lui, non mi sento di far parte di una bad company».

Ma le parole della Barbati sull’attuale momento non lasciano spazio ad equivoci: «Siamo sotto attacco». «Siamo stati colpiti, ma non affondati», sottolinea Maurizio Zipponi, responsabile del dipartimento lavoro dell’Idv, commentando il «killeraggio mediatico»...

«Reagiamo non dicendo che è un complotto - spiega la strategia Zipponi - ma che è tutto falso, con alla mano le sentenze pubblicate con misure catastali e con la relazione della Corte dei conti... L’Idv non si scioglie, ma apre una fase costituente per creare una nuova realtà politica. E’ in corso una rivoluzione gentile nel sistema politico e noi vogliamo farne parte». E l’alleanza con Grillo? «Di Pietro - chiosa Zipponi - porterà l’Idv ad essere una forza europea grazie ad importanti accordi».


di Ruggiero Capone