Cavaliere, si ribelli a Monti e a Re Giorgio!

venerdì 2 novembre 2012


Incredibile ma vero, gli elettori siciliani non vanno a votare, astensione del 53%, e Bersani  parla di vittoria storica del suo partito, dimenticando che, per sua stessa ammissione, il Partito del quale è segretario nulla ha a che vedere con il Partito Comunista al quale, come tutti i comunisti emiliani e romagnoli, è  rimasto molto affezionato.

La verità è sotto gli occhi di tutti, la misera vittoria in Sicilia del Cattocomunismo è stata determinata dalla astensione che ha penalizzato il centro-destra. Molti si chiedono: “Ma Casini, che invoca l’alleanza tra progressisti e moderati, come farà a convivere con un comunista dichiarato come Crocetta, per giunta gay, abdicando alla sua storica battaglia contro il riconoscimento delle coppie omosessuali, ed in particolare contro la possibile adozione di bambini?”.

Per un attimo mi voglio confrontare terminologicamente con la parola “democrazia”. L’espressione trae origine dalla lingua greca e vuol dire testualmente “governo del popolo”. Con la maggioranza dei cittadini che non vota, è possibile conciliare il governo del popolo nella sua interezza con l’espressione di una minoranza? Gli esperti concilianti diranno che l’espressione del voto è libera, ragione per la quale il non voto non può rendere nulla la volontà di coloro che, sia pure in minoranza, hanno votato. Interpretazione corretta sotto il profilo costituzionale, ma fondamentalmente errata sotto il profilo sostanziale.

La verità è  una e soltanto una ed è che i siciliani (e gli italiani tutti) non si riconoscono più in questo sistema. Occorre una riforma vera ed è quella della Repubblica Presidenziale, fino a non molto tempo fa cavallo di battaglia del Cavaliere e del Pdl. Ma è ancora sulla scena politica Berlusconi, che a distanza di 24 ore cambia strategia, richiamato al dovere da Napolitano, tramite il cerimoniere Gianni Letta? Ed il Pdl, massacrato dall’elettorato disilluso, esiste ancora? Ho (e non sono il solo) molti dubbi. I cittadini di centro-destra, chiara maggioranza nel Paese, non vanno a votare oppure scelgono l’opzione Grillo per protestare proprio contro l’immobilismo del  partito nel quale hanno creduto per diciotto anni. E che fa il chierichetto Alfano? Dopo essersi consultato con Berlusconi, pronuncia la seguente frase “per noi, il Governo Monti va avanti”.

Ma, Berlusconi, giustamente incavolato per l’inadempienza del duo Napolitano-Monti, rispetto al contratto definitivo stipulato 24 ore prima, non aveva comunicato agli Italiani disperati per le tasse e le bollette da pagare che avrebbe valutato la possibilità reale di togliere la fiducia al governo cosiddetto tecnico? Non si può ridere in presenza della drammatica situazione del Paese ma non si può neanche piangere in presenza di Politici inetti e squalificati, quali sono quelli attuali. Chi sia Monti lo sanno anche le pietre, così come sono note e l’appartenenza alla potente loggia Massonica, nota ai più e la sua predisposizione professionale e non solo, ad agevolare il sistema Bancario che sta stritolando i cittadini e le imprese, con l’ovvia conseguenza recessiva certificata anche da Berlusconi, che è quotidianamente deriso dallo stesso Monti che non esita a certificare la impresentabilità internazionale del Cavaliere ed al contempo elogiare se stesso, con la propria immagine quotidianamente accostata non solo alla Merkel, ma anche a qualche Capo di Stato, quale quello spagnolo, davvero nei guai.

Cavaliere, la prego, dica no al Monarca, prenda le distanze da Monti, schierandosi contro il signoraggio, ella che, nonostante sia comproprietario di una Banca non è accolto nei “Salotti buoni” che tendono anzi a ridicolizzarla. Solo così potrà recuperare un posto d’onore nella memoria collettiva, come sostiene il mio collega Marra.


di Titta Sgromo