venerdì 2 novembre 2012
«Non escludo affatto la possibilità di discutere con Cinque Stelle la presidenza dell’Ars». Così, il senatore Gianpiero D’Alia, coordinatore e leader dell’Udc in Sicilia lancia la proposta di affidare la seconda carica della Regione siciliana al Movimento di Grillo che, con i suoi quindici deputati, è il primo gruppo al Parlamento siciliano. Un’offerta nel rispetto della democrazia, secondo il leader del partito di Casini, perchè «se i siciliani hanno mandato in Parlamento esponenti del Movimento Cinque Stelle, questi hanno il dovere di rappresentare la Sicilia e concorrere a migliorarla. Non solo con le telecamerine». È solo un atto di generosità democratica o una mossa politicamente strategica per mettere un’ipoteca sugli atteggiamenti futuri dei “cittadini” di Grillo? Già, perché la scelta per la poltrona più importante di Palazzo dei Normanni potrebbe essere il primo passo per garantirsi una maggioranza in Aula, dove il neo presidente Crocetta può contare solo 39 deputati su 90. Altro che «discontinuità politica nel modo in cui si maneggiano le istituzioni», come ha affermato D’Alia che, oltretutto, ha fatto i conti senza l’oste. La seduzione sui “cittadini” di Grillo, infatti, sembra non avere funzionato. «No grazie» all’offerta della prestigiosa carica ha risposto il portavoce del M5S Giancarlo Cancelleri che, invece, rilancia, proponendo Concetta Raia (Pd) a presidente dell’Ars: «Temo che questa proposta sia fatta per bloccare una voce libera fuori dal coro. Vogliamo parlare di progetti, non ci seducono le poltrone. Quello di presidente dell’Ars - continua Cancelleri - è un ruolo ingessato, istituzionale e ha pochi margini di manovra». Se la proposta è stata rispedita al mittente (D’Alia ha controreplicato accusando Cancelleri «di essere soltanto un populista»), un sospiro di sollievo, invece, lo avranno tirato tutti gli altri componenti dell’Assemblea, visto che l’obiettivo primario del M5S è la riduzione drastica degli stipendi ai parlamentari e di tutti gli altri privilegi. Di «una proposta molto generosa da parte del segretario D’Alia, ma davvero esagerata», ha parlato Francesco Cascio (Pdl), presidente uscente dell’Ars, mentre il neo governatore siciliano, ribadendo la sua non interferenza sulla scelta del presidente, ha invitato l’Assemblea ad un’elezione democratica, «come segno di una politica che non sia più rissa, ma libero confronto tra tutti gruppi parlamentari». Insomma, sono state appena archiviate le elezioni ed, ecco, che il primo scoglio è affiorato nel mare della politica siciliana.
di Rosamaria Gunnella