L’epopea elettorale dei grillini siciliani
martedì 30 ottobre 2012
Quando arrivano i primi exit poll è lo stupore generale. Balzano agli occhi il tasso elevato di astensionismo, intorno al 52%, e i numeri del Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo sembra abbia fatto un miracolo e la sua prima dichiarazione suona come una vittoria: «Senza pagare canone o abbonamento. Solo passione. Boom 5 Stelle». Ma è ancora presto. Si fanno i conti a spogli lontani e i dati reali sono tutti da vedere. L’epopea dei grillini è appena cominciata. Il voto disgiunto orienterà in modo notevole i risultati. Questo appare chiaro fin dall’inizio. Si parla di boati, grandi risultati per il partito dell’antipolitica e in piena notte i candidati degli schieramenti maggiori già fanno gli scongiuri. Giancarlo Cancelleri è in testa al 27%, davanti a Nello Musumeci (La Destra e Pdl) al 23 e a Rosario Crocetta (Pd e Udc) poco oltre il 21%. Miccichè, leader di grande sud è dietro. Stesse condizioni si evidenziano per il voto di lista. L’M5S è il primo partito e questo è l’unico dato che resterà costante con il passare delle ore. Viene dato al 26%, mentre gli schieramenti che sostengono Musumeci non superano il 24. Le ore passano. Si iniziano a contare le prime schede e nel voto relativo al presidente della regione i grillini perdono colpi.
Nei dibattiti televisivi, iniziano lunghe discussioni su quanto inciderà questa tornata elettorale a livello nazionale. La Sicilia come specchio, laboratorio delle prossime politiche. C’è chi afferma che se Grillo prenderà il 15% nell’isola, quando toccherà allo stivale salirà di almeno 5 punti. Tra strategismi e aria fritta i risultati si fanno sempre più vicini alla realtà e nell’assegnazione dei seggi qualcosa è già chiaro: il governatore della reginone non sarà un grillino. Pur mantenendo peso a livello partitico, il Movimento Cinque Stelle lascia spazio al leader del centrosinistra per quanto riguarda la corsa alla presidenza. Rosario Crocetta, ex sindaco antimafia di Gela, raggiunge il 31% delle preferenze, seguito da Nello Musumeci al venticinque. Giancarlo Cancelleri, perde la guida della corsa che conduice a Palazzo d’Orleans. È terzo sul podio e con quasi il 18% ottiene un grande risultato. Gianfranco Miccichè chiude al quarto posto, medaglia di legno e 15% delle preferenze. La foza di Grillo è a livello partitico. Qui si conferma prima forza sull’isola con oltre il quindici per cento, seguito dal Pd al 13,5% e dal Pdl al 12,3%. Non superano lo sbarramento del 5% Fli, Idv e Sel. La maggioranza nell’Ars, l’Assemblea Regionale Siciliana, si conquista al quarantaseiesimo seggio e Cancelleri si ferma a 14. Il governo si farà dopo le elezioni. Ma Grillo è soddisfatto, apre ufficialmente il reclutamento dei candidati alle politche, parla di svolta epocale. Lancia un grido: «I want you». Roma è avvertita.
di Michele Di Lollo