Una stangata da 2,5 mld sulle famiglie

mercoledì 17 ottobre 2012


La stabilità costa cara. E a pagare il conto più salato di tutti potrebbero essere ancora una volta le famiglie italiane. Se i contenuti della legge di stabilità sottoposta all’approvazione del parlamento dovessero confermarsi quelli del testo che sta circolando in questi giorni, «l’effetto composto della riduzione dell’Irpef, dell’aumento dell’Iva, dell’introduzione della franchigia e del conseguente taglio delle deduzioni e detrazioni fiscali costerà alle famiglie italiane 2,5 miliardi di euro». È quanto afferma in una nota recente la Cgia di Mestre.

«Sarà una stangata» commenta lapidario il segretario Giuseppe Bortolussi. «Una stangata che rischia di mettere in ginocchio le famiglie italiane già stressate da una crisi che dura ormai da quattro anni anni». I conti dell’associazione di artigiani e piccoli imprenditori mestrini parlano chiaro: il peggio, spiegano dall’ufficio studi della Cgia, è previsto per il 2014, «quando subiremo per tutti i 12 mesi dell’anno l’aumento di un punto delle aliquote Iva del 10 e del 21%, a fronte di una diminuzione del carico fiscale sui redditi pari a 5 miliardi di euro». Sarà proprio allora che le famiglie italiane si troveranno a dover fare i conti con un aumento dell’Iva di 6,5 miliardi di euro, a fonte di un taglio delle agevolazioni fiscali pari a 1 miliardi di euro: uno sbilaniamento di 2,5 miliardi di euro, pari ad un incremento medio annuo per famiglia di circa 100 euro. 

Saranno le fasce più deboli a sobbarcarsi la mazzata più consistente: primi fra tutti, proprio gli 8 milioni circa di incapienti: «Rientrando nella area di esenzione fiscale - spiega Bortolussi - non godranno dei vantaggi economici legati della riduzione dell’Irpef». Dopo di loro, a farne le spese saranno i nuclei familiari con redditi superiori  ai 50/60mila euro».

E Bortolussi lancia l’allarme: «Se teniamo conto che dall’inizio della crisi i senza lavoro sono aumentati di oltre 1 milione e 200 mila persone, i consumi reali delle famiglie sono scesi del 4,5%, i prezzi e le tariffe sono in costante crescita,  con questa ulteriore stangata difficilmente il paese reale riuscirà a trovare le risorse per rilanciare la domanda interna e quindi l’economia del paese».

Almeno nel 2013, però, si potrebbe rifiatare. Secondo la Cgia, infatti, il combinato disposto delle misure messe in campo dal governo dovrebbe dare un leggero vantaggio alle famiglie: grazie al fatto che l’aumento dell’ Iva sarà effettivo soltanto dal primo luglio 2013, il saldo momentaneamente favorevole sarà pari a 800 milioni di euro. 


di Luca Pautasso