La patrimoniale mascherata da Imu

venerdì 14 settembre 2012


Ed è di nuovo tempo di Imu, la nuova imposta sulla casa dopo la prima rata versata a giugno. Lunedì prossimo, 17 settembre scadono i termini per pagare la seconda da parte di chi abbia scelto la formula in tre rate. Sono in realtà in pochi, soltanto un contribuente su venti, per tutti gli altri se ne riparlerà a dicembre. Non ci saranno questa volta gli assalti ai Caaf, i centri di assistenza fiscale come avvenne tre mesi fa al debutto dell’Imu, questo perché il 95% dei contribuenti hanno scelto di pagare in due rate, a giugno e a dicembre.

La scadenza di lunedì prossimo riguarda quindi soltanto il 5 % che ha scelto le tre rate; la prima a giugno, la seconda ora e l’ultima a dicembre, come tutti gli altri. Non si dovrebbero neppure incontrare problemi per il versamento. Il modulo da compilare è sempre lo stesso, l’F24 semplificato disponibile su Internet, in banca e negli uffici postali e anche l’importo è quello che ognuno ha già dovuto calcolare a giugno pari al 33% dell’aliquota nazionale. Le cose si complicheranno invece a dicembre quando andrà aggiunto alla rata finale anche il conguaglio dovuto alla aliquota aggiuntiva che ogni singolo comune avrà deciso di applicare. La maggior parte dei comuni l’hanno già deliberata. A Torino per esempio si salirà al 5,8xmille ad Alessandria per le note vicissitudini di bilancio, al 6 per mille. Ma ogni comune può ancora modificarla fino al 31 ottobre data ultima per l’approvazione del bilancio 2012. L’importo definitivo dell’Imu in sostanza potremo calcolarlo con certezza soltanto all’inizio di novembre.

La casa non è più dolce secondo il motto classicamente italiano, ma comincia ad essere maledetta. Dopo una vita di lavoro, a volte anche a metà per i più fortunati, qualcuno poteva dire finalmente ho un bene e questo non me lo tocca più nessuno e lo posso lasciare eventualmente ai miei figli. Questo bene parla di me perché l’ho costruito piano piano con i miei sacrifici è un bene che in qualche modo mi rappresenta, è un mio patrimonio che mi sono costruito tutta la vita. e che quindi mi dà serenità. Ma cominciamo a fare un po’ di conti. Quanto mi è costata? Se l’ho pagata tot mi è costata il doppio per le tasse già versate allo stato. Forse potrebbe bastare si potrebbe pensare o dobbiamo ancora caricare la casa ulteriormente di altre spese? È questo il punto.

Supplemento Imu, mutuo, aggiornamento della rendita catastale: i beni mobili possono sfuggire quelli immobili no e così se una volta nei momenti di crisi tutti si aggrappavano al mattone ora non più. Nella casa le famiglie hanno investito il 60% della loro ricchezza e quella ricchezza viene colpita senza pietà. L’Imu costa in media 405 euro a famiglia. A Milano si arriva a 806 euro. A Bologna addirittura a 879 euro. Al costo diretto bisogna poi aggiungere quello indiretto. Di tassa in tassa infatti il bene si deprezza. Nel 2012 gli immobili italiani hanno perso il 10 % del loro valore e gli esperti annunciano che nel 2013 perderanno almeno un altro 7%. Mettere i soldi nella casa è sempre stato considerato un investimento sicuro ora non più. Alcune famiglie non hanno più soldi per pagare il mutuo. Il 30% del reddito di ogni famiglia viene assorbito dall’ipoteca.

Nell’ultimo anno i tassi  sui mutui sono cresciuti di 103 punti base senza contare l’aumento di tutto ciò che è collegato alla casa: luce +21%, gas +11%, rifiuti +11%. I ragazzi sono ancora a casa dei genitori non potendo andare sotto i ponti. Una volta tutti gli italiani sognavano una casa, ora non più. E mentre gli italiani vedono il valore dei beni immobili sciogliersi, nei palazzi discutono, parlano, tassano come al solito, tanto che importa per chi abita nel palazzo la casa non è mai un problema. Chi l’ha avuta in eredità a Montecarlo come Fini, chi pagata a sua insaputa come Scajola, chi è con affitti irrisori come D’Alema. Da Tremonti a Calderoli, da D’Antoni alla Polverini, alla compagna del sindaco di Milano Pisapia, non c’è potente che non abbia avuto qualche mattone in favore. Gli italiani si strozzano per l’Imu e a loro guarda caso capitano sempre dimore con annessi privilegi. Al di là dei numeri che abbiamo sciorinato, vi sono delle storie di vita, c’è una sofferenza. Un milione e seicento mila sono le case ipotecate in Italia, e quando c’è un ammalato grave come il nostro paese, non si può continuare a fare salassi e a togliergli il sangue, lo si fa morire.

L’Imu è la tassa più odiata dagli italiani visto che l’85% è proprietario di case. Oggi avere la casa significa essere schiavo di questa, solo spese e tasse. La situazione è veramente drammatica, le famiglie stanno malissimo e le abbiamo ancora caricati con questa tassa, che contribuisce a far andare il loro bilancio in rosso. Inoltre c’è da preoccuparsi non solo per l’Imu che si paga in maniera diretta. Il problema vero è che ci sarà una ulteriore ricaduta dovuta a questa tassa. Chi fa commercio, chi fa artigianato, chi fa impresa pagando l’Imu sarà costretto ad aumentare le tariffe e i prezzi, per evitare la chiusura della propria attività. Allora siccome la manovra è attorno ai 21 miliardi di euro, è stato calcolato che questo inciderà oltre a quei 405 euro, già dichiarati sopra,  anche per ulteriori 207 euro che sono le ricadute che prezzi e le tariffe avranno sulle famiglie ed inoltre si parla di raddoppiare la tassa a dicembre. L’Imu sulla prima casa è immorale perché il frutto di sacrifici di chi magari non va in vacanza per trent’anni e mette via due soldi per lasciare qualcosa ai figli. Sulla prima casa e i negozi è una rapina di stato. Inoltre non dimentichiamo che nelle zone terremotate chi ha ancora la casa ed il negozio inagibile dovrà pagare. E questo è una vergogna è una follia.


di Vito Piepoli